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Esplosione a Calenzano, la Procura apre «un procedimento penale»: la nota


	Vigili del fuoco, Protezione civile e forze dell'ordine sul posto
Vigili del fuoco, Protezione civile e forze dell'ordine sul posto

Nominati alcuni medici legali e tre consulenti tecnici per «accertare le cause dell’esplosione»

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CALENZANO. La Procura di Prato, competente per territorio, aprirà «un procedimento penale per appurare le eventuali responsabilità penali» per «l’esplosione, con conseguente incendio e danneggiamento del deposito Eni di Calenzano», ubicato in via Erbosa n. 27, e degli edifici circostanti, «che ha prodotto la morte di due persone e il ferimento di nove, due dei quali si trovano in condizioni molto gravi».

La nota

Lo comunica il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, con una nota. A seguito dello spegnimento delle fiamme operato dai vigili del fuoco, spiega il procuratore Tescaroli, «l’impianto è stato posto in sicurezza» e un sostituto procuratore ha curato il sopralluogo e «coordinato le indagini sin dai primi momenti». «Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell’esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all’altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante», precisa il comunicato.

La procura

La Procura di Prato ha coinvolto nelle indagini i militari del comando provinciale dei carabinieri di Firenze e «ha nominato alcuni medici legali e tre consulenti tecnici per accertare le cause dell’esplosione». «Abbiamo richiesto l’intervento dell’Arpat e dell’Asl Toscana Centro per evidenziare i profili di possibile responsabilità sul luogo teatro dell’esplosione», ha aggiunto Tescaroli.

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