10:20, l’ora dell’inferno a Calenzano. Jasmine e Danilo sono salvi: «Ci cascava tutto addosso, scappati da una pioggia di vetri» –Video
La testimonianza delle persone che lavorano negli stabilimenti vicino al deposito Eni saltato in aria
«Siamo scappati, i vetri ci cadevano addosso». E ancora: «Sono saltate tutte le finestre». E poi i feriti, «un dipendente tagliato dai vetri che gli piovevano addosso». «Due colleghi sono in ospedale». Sono le 10,20 e a Calenzano esplode l’inferno. Salta in aria il deposito Eni nella zona industriale. E nelle fabbriche è il caos.
(qui la diretta dal luogo dell’incidente e tutti gli aggiornamenti)
«Siamo scappati, sembrava un terremoto»
Danilo Nesi lavora nella officina meccanica Bmn, a poche centinaia di metri dal luogo dell’esplosione. «Abbiamo sentito un grande boato, pensavamo che fosse un terremoto. Ma abbiamo visto subito le fiamme altissime e siamo scappati». Il capannone è sventrato dallo scoppio nel deposito Eni. «L’onda d’urto ha divelto entrambi i portelloni d’ingresso, sui due lati della struttura. Ora stiamo cercando di rimetterli a posto come possiamo». Un’operaio alla Bmn è rimasto ferito: «Ha riportato dei tagli in testa, i vetri gli sono piovuti addosso. Ora è Careggi – dice Nesi – spero se la cavi con qualche punto di sutura».
«Gli infissi ci sono caduti addosso»
Jasmine è una dipendente della Tkd, un’altra fabbrica a poche decine di metri dal luogo dell’esplosione. «Abbiamo sentito una botta tremenda, e subito dopo gli infissi hanno ceduto cascandoci addosso. Due miei colleghi sono rimasti feriti, gli sono arrivate le finestre in testa». La giovane operaia ripercorre i drammatici momenti subito dopo l’esplosione: «Si sono staccati gli infissi, abbiamo evacuato velocemente perché ci stava crollando tutto addosso. Aspettiamo notizie sullo stato di salute dei nostri colleghi feriti».