I Cavalieri e gli Alfieri di Mattarella: cinque super toscani al Quirinale, chi sono
Le onorificenze a tre imprenditori e due studenti: «Emozione e orgoglio»
ROMA. Consegnate al Quirinale le onorificenze dell’Ordine “Al Merito del Lavoro” ai 25 Cavalieri del Lavoro nominati dal capo dello Stato Sergio Mattarella il 2 giugno scorso. Premiati anche gli “Alfieri del Lavoro”, 25 tra i più bravi studenti d’Italia. Per quello che riguarda i Cavalieri del lavoro, il nome più noto è senza dubbio quello di Marina Berlusconi. Tre i toscani che hanno ricevuto il riconoscimento. Si tratta di Lucia Aleotti, azionista e membro del board dell’azienda farmaceutica Menarini, Maria Chiara Boni, stilista fiorentina, e Matteo Bruno Lunelli, imprenditore del vino con proprietà nella zona di Terricciola. Premiati – come detto – anche gli “Alfieri del Lavoro”, i più bravi studenti d’Italia. A loro vanno l’attestato d’onore e la Medaglia del presidente della Repubblica. Tra questi anche il rosignanese Alessio Neri, oggi studente della scuola Sant’Anna, e il senese Alessandro Vincenzo De Vita.
I motivi e i commenti
«Ricevere questo titolo mi riempie di emozione e orgoglio – spiega Aleotti –. È un grande riconoscimento per il lavoro di squadra della nostra straordinaria azienda nel tutelare la salute dei pazienti in tutto il mondo. La cultura e l’etica del lavoro sono valori fondamentali per il futuro di tutti, trasmessi a me, a mio fratello e a tutta l’azienda da nostro padre, nominato Cavaliere del Lavoro nel 1978». Spiega Maurizio Sella, presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro: «Celebriamo non solo l’affermazione dei singoli, ma il valore dell’onorificenza, basata sul successo imprenditoriale come fattore di crescita economica, sociale».
Va valorizzato l’impegno, il lavoro, la dedizione, la passione che alimentano «il sacro fuoco del nostro essere imprenditori». E va valorizzata l’etica. «Solo se si agisce mossi da questa fonte di energia positiva, se si fa buona impresa, è possibile andare lontano. Conoscenza e ricerca rappresentano fattori essenziali anche per rispondere alla sfida ambientale. La produzione e il consumo di energia non possono che trovare nella sostenibilità il proprio comune denominatore. Ignorarlo condurrebbe a pagare in futuro costi economici e sociali ben superiori rispetto a quelli richiesti oggi». Sella ha inoltre sottolineato il valore della sicurezza. «Non esiste buon lavoro se non viene garantita la sicurezza dei luoghi dove si lavora».