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Mercato immobiliare in Toscana: esplode la crisi del mattone, crollo dei mutui. Motivi e numeri di un’emergenza

di Giulia Poggiali
Il report sul mercato immobiliare in Toscana
Il report sul mercato immobiliare in Toscana

Pesa l’inverno demografico, aumento del 163% degli sfratti: ma il governo taglia i contributi ai Fondi affitti e morosità incolpevole

24 ottobre 2024
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Un mercato immobiliare in bilico, quello che si trova a fronteggiare la Toscana. Stando ai dati resi noti dall’Osservatorio sociale di Regione Toscana e Anci Toscana, stilati con la collaborazione del settore regionale Politiche abitative e dell’Irpet, la Toscana, come il resto del Paese, sta affrontando quello che è stato definito un “inverno demografico”, ovvero la popolazione over 65 è in crescita, mentre quella in età lavorativa (da 15 a 64 anni) è in costante diminuzione. Di conseguenza, calano le transazioni immobiliari (-13,9%), e scendono gli acquisti con mutui (-30,9%). In questo contesto, non si salvano nemmeno gli affitti: il loro mercato ristagna e il mercato immobiliare cambia, nemmeno troppo lentamente, forma.

Il focus

Il focus presentato ieri – 24 ottobre – a Firenze, nell’auditorium di Sant’Apollonia, ha evidenziato che le difficoltà di accesso alla casa aumentano anno dopo anno. Un dato confermato anche dalla crescita continua dell’affordability index, che misura il grado di accesso all’acquisto della casa da parte delle famiglie italiane. L’indice è costruito mettendo in relazione il valore di acquisto di un’abitazione al metro quadro e i redditi medi di lavoro. Secondo questo indice, attualmente, servono in media 7 annualità di reddito per acquistare una casa in Toscana, ma queste annualità salgono a 23 se si considera di destinare a tale scopo il 30% del reddito, ovvero la quota che viene ritenuta economicamente sostenibile anche per la concessione di mutui. Tale forbice si è ampliata non di poco, passando dalle 18 annualità del 1986 alle 27 odierne. Tutti questi elementi hanno, inevitabilmente, un impatto anche sui modi di abitare.

Gli sfratti

A rendere ancor più cupa la tendenza è il tema sfratti, che dopo il blocco negli anni del Covid, sono aumentati: solo nel 2023 sono ben 8.604 le richieste d’esecuzione. Per lo stesso anno gli sfratti effettivamente emessi sono stati circa 2.500 su tutto il territorio regionale, con un incremento rispetto all’anno precedente del 163%.

Mutui e affitti

Situazione inversa per i mutui che, dopo un positivo 2022, subiscono un crollo del -30,9% che può essere ricondotto all’aumento dei tassi di interesse, che ne hanno reso poco conveniente l’accensione. Per quanto riguarda il mercato delle locazioni, il 2023 ha mostrato segni di stagnazione, con un aumento marginale nei contratti registrati (+0,3%). Diminuiscono però le locazioni riguardanti immobili destinati a uso abitativo, mentre crescono quelle commerciali. E se continuano a svilupparsi le politiche pubbliche della casa a sostegno dei ceti meno abbienti (+ 453 alloggi Erp), non è ben chiaro il versante dei finanziamenti, in quanto il governo non ha più finanziato il Fondo affitti. Questo ha fatto sì che si sia verificata una significativa riduzione delle risorse, basate esclusivamente sul contributo regionale e su quello da parte dei Comuni. La dotazione effettiva per il 2023 è stata pari a poco più di 12 milioni di euro (era stata di quasi 28 milioni l’anno precedente). Le domande complessivamente pervenute ai Comuni toscani sono 17.699, di cui 13.529 di fascia A (ossia con condizioni socioeconomiche svantaggiate) e 4.170 di fascia B (ovvero nuclei con redditi tali da non poter far totalmente fronte alle spese abitative, definita come “fascia grigia”).

Il punto

Al pari del Fondo per l’affitto, anche il Fondo di sostegno alla morosità incolpevole, che va a supportare cittadini che possono comprovare una riduzione del proprio reddito dettata da cause di forza maggiore, quale la perdita del lavoro o la cassa integrazione, non è stato rifinanziato negli anni 2022 e 2023. Una situazione allarmante, che spinge la Regione ad intervenire per arginare quanto più possibile lo stato di crisi vissuta da tanti toscani.

A questo proposito l’assessora regionale alle politiche sociali e alla casa Serena Spinelli ha indicato le principali azioni in corso: «Stiamo procedendo nell’attuazione del Piano Casa regionale, con una risposta positiva verso gli obiettivi previsti: per la ristrutturazione degli alloggi pubblici abbiamo messo a disposizione dei Comuni 10 milioni e i lavori nei circa 470 alloggi coinvolti saranno conclusi nei primi mesi del prossimo anno. Inoltre, per la costruzione di nuovi immobili, la Regione sta utilizzando 30 milioni di risorse comunitarie e ha pubblicato uno specifico bando, di cui entro la fine dell’anno sarà definita la graduatoria per il finanziamento dei progetti – continua – . Allo stesso tempo, siamo in linea con i tempi previsti dal Pnrr per i lavori di manutenzione, efficientamento energetico e miglioramento antisismico che riguarderanno ben 2.700 alloggi sul territorio regionale».

Emergenza abitativa

L’emergenza abitativa è uno dei problemi più pressanti che i sindaci si trovano ad affrontare quotidianamente. Susanna Cenni, presidente di Anci Toscana, ha confermato che i dati dell’Osservatorio «ci dicono come sia sempre più difficile per tanti cittadini l’accesso all’abitazione», aggiungendo che l’ultimo dl Casa ha accolto alcuni importanti emendamenti di Anci: «Penso all’uso più snello delle risorse derivanti dalle alienazioni o all’inserimento del patrimonio edilizio nel piano di recupero dei Comuni. Ma certo non è sufficiente: basta ricordare il mancato rifinanziamento del governo al sostegno all’affitto. La povertà abitativa è ormai una condizione diffusa, che per noi è obbligatorio contrastare con ogni mezzo».

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