La tragedia
Digitalizzazione, il futuro dei porti secondo Claudio Capuano
Capuano (Direzione Formazione e Promozione dell’Adsp Mar Tirreno Settentrionale): «L’esigenza primaria in tutta Europa è di velocizzare le procedure tecnologiche correlate alle attività portuali»
L’Adsp del Mar Tirreno Settentrionale ha partecipato alla Smart Experience 2024, evento molto importante nell’ambito della digitalizzazione e automazione dei porti. L’ente portuale ha preso parte all’evento con la direzione Formazione e Promozione, guidata da Claudio Capuano.
Com'è andata l'esperienza di Rotterdam?
È stata un’esperienza davvero interessante. L’iniziativa cui ha partecipato l’Adsp è un momento di altissimo livello in cui il porto di Livorno ha avuto modo di confrontarsi con la realtà portuale di Rotterdam, consolidando la collaborazione pluriennale con STG Group, un centro studi di cui si avvale tutto il porto olandese e con cui condividiamo progetti comunitari per la formazione professionale. Quello che stiamo costruendo insieme è un lavoro legato alle nuove professionalità nei mari e nei porti.
Come potrebbero migliorare i porti a livello di digitalizzazione?
È un mondo sicuramente tutto da scoprire e in continua evoluzione quello della digitalizzazione. L’esigenza primaria in tutta Europa è di velocizzare le procedure correlate alle attività portuali: per esempio quelle doganali e di comunicazione. Il porto di Rotterdam dal punto di vista tecnologico è un metro di riferimento molto importante e all’avanguardia per i sistemi di digitalizzazione.
Quali sono le prospettive del Porto di Livorno sulla digitalizzazione?
C’è un ufficio vero e proprio che si occupa di questo (ufficio sviluppo e SDI). Inoltre, abbiamo instaurato dei collegamenti sia con Assoporti che con il ministero perché c’è un’esigenza di tutta Italia, non solo del porto di Livorno. Le navi, per esempio, hanno dei sistemi di digitalizzazione avanzati su tutti i fronti: dal green, alle energie rinnovabili fino ai sistemi anti-inquinamento; ciò obbliga i porti a rispondere a queste esigenze con degli standard di digitalizzazione molto alti. Il porto di Rotterdam, ad esempio, è un modello da seguire anche per i passaggi veloci e sicuri che ci sono all’interno del loro porto.
Com'è cambiato il porto di Livorno negli ultimi cinque anni con il processo di digitalizzazione?
Sono stati fatti dei grandi passi avanti in questi anni. Anche dal punto di vista dei finanziamenti sono state investite risorse per migliorare i processi di digitalizzazione. Il problema è stato più legato al contesto perché non è facile unire alcuni player portuali come la Dogana e la Capitaneria. Per incrementare l’arrivo di navi e sviluppare il porto abbiamo bisogno inevitabilmente che il settore della digitalizzazione vada di pari passo.
Ci sono altri incontri di questo tipo all'orizzonte?
Sicuramente continueremo a collaborare con il porto di Rotterdam. Un progetto che mi ha davvero colpito e che stanno già utilizzando in terra olandese è stato quello dell’applicazione dei droni all’interno dei porti. Con essi vengono regolati i rapporti tra navi, tra istituzioni e lo spostamento delle merci. In definitiva per il nostro porto è importante avere dei punti di riferimento come Rotterdam per incrementare i sistemi di digitalizzazione che quindi portino risparmi ed efficienza del servizio per il nostro porto.