Giani scova 49 milioni nel bilancio: «Ossigeno per i conti della sanità». Ma per abbassare l’Irpef è presto
Il consiglio regionale approva la manovra salva-conti: previsti anche investimenti. Altri 40 milioni a disabili e cultura
FIRENZE. È ancora troppo presto per decidere se attuare una contro manovra sulle tasse e alleggerire il peso della addizionale Irpef aumentata un anno fa, ma Eugenio Giani sta già pensando a mettere in sicurezza i conti della sanità. Per questo il nodo centrale della variazione di bilancio appena approvata dal consiglio regionale, peraltro senza nessuna modifica sostanziale rispetto al testo concepito dal governatore, riguarda il recupero di 49 milioni sul fondo sanitario.
Soldi che finora erano caricati sui conti della sanità toscana per pagare oneri finanziari e mutui legati agli investimenti fatti da Asl e ospedali negli anni passati e che il presidente ha deciso di far assorbire dal bilancio generale della Regione. Non peseranno dunque più sulla contabilità del fondo sanitario, che si ritrova con 49 milioni in più in vista dell’ormai cronica necessità di ripianare un possibile “buco” a fine anno. «È una boccata d'ossigeno per la corrispondenza di entrate e uscite nel bilancio della sanità che alla fine dell'anno deve sempre dare pareggio», dice Giani.
Il presidente ottempera così alle indicazioni arrivate dalla Corte dei conti, e in questo caso gli consentono di prevenire una manovra lacrime e sangue a fine anno. «Ormai ogni anno dobbiamo andare in soccorso del bilancio della sanità, quest’anno ci muoviamo con anticipo», dice Giani.
Una strategia precauzionale, quella del governatore. In fondo, anche dalla spesa farmaceutica sarebbe arrivato un nuovo allarme. Per la Toscana sarebbe cresciuta di 100 milioni di euro rispetto all’anno scorso, non per responsabilità della Regione – peraltro una delle più virtuose a livello nazionale su questo fronte – ma per l’aumento dei prezzi applicato dalle case farmaceutiche. Un rialzo che – hanno fatto notare Asl e dirigenti del sistema sanitario regionale – Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) non è riuscita a contenere.
Certo, se così fosse, si affievolirebbero le speranze di ritoccare al ribasso l’addizionale Irpef, alzata ai toscani un anno fa proprio per coprire i vuoti nei conti della sanità, una manovra che ha portato nelle casse della Regione circa 200 milioni di euro. «È ancora presto per valutare una riduzione dell’addizionale Irpef – aggiunge Giani – Dovremo vedere come si presentano i conti della sanità nel momento in cui si può fare una valutazione complessiva, questo avviene di solito tra la fine di novembre e inizio dicembre, sarà allora che definiremo come muoverci».
Un anno fa fu lo sgambetto di Roma sul Payback per la spasa sui dispositivi sanitari a spingere il governatore all’operazione tasse: la Toscana scoprì a fine anno di non poter contare su 400 milioni di euro. E sebbene la Corte costituzionale abbia riconosciuto la legittimità della legge che assegna il Payback alle Regioni, non è escluso che anche quest’anno la Toscana ne debba fare a meno. Manca ancora un passaggio al Tar, poi probabilmente servirà un accordo fra Regioni, governo e aziende, e l’atterraggio dei soldi potrebbe perfino essere rateizzato.
Ma l’ultima variazione di bilancio non è stata concepita solo con lo scopo di cominciare a blindare i conti della sanità. Ventiquattro milioni sono la quota che la Toscana girerà allo Stato per minori trasferimenti sul Pnrr, ma ci sono anche gli investimenti: Giani aggiunge stanziamenti per 40 milioni sulla parte corrente per mettere a punto alcune partite o potenziare alcuni settori. Così 10 milioni vengono destinati alla cultura, in particolare ai teatri in crisi (2,9 milioni al Maggio musicale, 2 alla Pergola, 1,3 al Pucciniano), poi 4,9 milioni servono a rafforzare Sviluppo Toscana, la partecipata a cui è affidata la rendicontazione dei progetti Pnrr e dove è anche stato assunto personale; 80mila euro si aggiungono ai 720mila già stanziati per la progettazione della tramvia Careggi-Meyer, 1,2 milioni vengono stanziati per la polizia provinciale, 1,3 milioni per l’adeguamento del contratto dei lavoratori forestali e per l’antincendio boschivo, 100 mila euro per l’integrazione delle risorse del fondo di solidarietà per i familiari delle vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro, 450mila aumentano il fondo per i disabili (anche la Lega aveva chiesto di reintrodurre i 700 euro annui ad ogni famiglia con disabile in casa).