Superbonus in Toscana, caos investimenti incagliati. Fermi lavori per 200 milioni di euro: «Ci sono persone disperate»
Cantieri bloccati e opere che rischiano di non essere mai realizzate: a pagare sono i più poveri. Federconsumatori: «Una delle situazioni peggiori di sempre»
La sbornia è finita. Ora restano gli strascichi. Dopo il boom di cantieri e interventi di efficientamento energetico legati al Superbonus, la fine degli incentivi ha cambiato il quadro. Dal 2020 a oggi, la misura post pandemica disposta dal governo Conte 2 ha generato investimenti per 78,54 miliardi in tutta Italia, di cui 3,61 nella sola Toscana. I dati pubblicati da Enea – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo sostenibile – parlano però anche di un 6,2 per cento di lavori ancora da terminare nel Paese e un 5,6 per cento nella nostra regione. Vale a dire investimenti pari a 4,8 miliardi in tutto lo stivale e 201 milioni di euro solo nel Granducato. Opere che rischiano di non essere mai realizzate, perché “incagliate” col cambio del quadro normativo.
Emergenza conti pubblici
Il perché è semplice. Il governo Meloni, davanti a un esborso importante per lo Stato, è intervenuto per salvaguardare la sostenibilità dei conti pubblici. La decisione è stata quella di bloccare i due principali canali di finanziamento del Superbonus. Tanto lo sconto diretto in fattura effettuato dalle imprese appaltatrici, che poi avrebbero recuperato il dovuto direttamente dallo Stato. Quanto la cessione del credito fiscale spettante ai proprietari degli immobili a un ente terzo. Vale a dire le misure che hanno permesso di usufruire del piano a chi non aveva la liquidità necessaria per anticipare le spese all’impresa. Ossia i più deboli economicamente. E l’effetto sta nei dati di Enea. Per le villette e le unità autonome si registra ormai da mesi un livello di completamento delle opere programmate superiore al 98 per cento tanto in tutta Italia, quanto in Toscana. Vale a dire che i 201 milioni di euro di investimenti non completati sono in gran parte legati a lavori nei condomini e sono “incagliati” per l’impossibilità di anticipare le spese da parte delle famiglie con reddito medio-basso.
Condomini nei guai
«Forse è una delle situazioni peggiori di sempre: ci sono persone che sono nella disperazione più totale», spiega Laura Grandi, presidente di Federconsumatori Toscana, che conferma: «C'è una situazione paradossale perché la maggior parte delle opere completate sono villette, seconde case, abitazioni di lusso. Situazioni in cui i cittadini avrebbero potuto anticipare le risorse. In tanti condomini le opere sono bloccate. E si tratta di immobili che risalgono in gran parte agli anni ’70 e sono tra quelli che più necessitano di opere di ristrutturazione, risanamento e di efficientamento energetico. Vale a dire quelle per il quale il Superbonus era più necessario e abitato da persone che hanno maggiori necessità di aiuto economico».
Tutto fermo o quasi
Prova ne è quanto sta accadendo in tanti condomini. Lo stop a sconto in fattura e cessione del credito ha fatto saltare i piani economico-finanziari messi a punto dagli amministratori dei palazzi. Quasi tutte le assemblee condominiali avevano programmato gli interventi senza esborso di denaro. Ora si trovano a dover mettere mano ai portafogli o, dove non è possibile, a rinunciare alla riqualificazione degli immobili. Una scelta che emerge plasticamente nei dati del Centro studi di Ance (Associazione nazionale costruttori edili). Su base nazionale l’utilizzo degli incentivi fiscali legati al Superbonus è su valori minimi. Si è passati dai 5,7 miliardi di euro per 13.591 interventi a marzo, ai 349 milioni e 1.063 interventi di aprile. Proseguendo poi con investimenti per 121 milioni (248 interventi) a maggio, 67 milioni (176) a giugno. A luglio – ultimo mese di cui si hanno a disposizione i dati – si assiste a una piccola risalta con lavori per 133 milioni di euro e 301 interventi, ma è evidente come i numeri siano ben distanti da quelli di marzo.
Senza salvagente
«Dall’inizio abbiamo sostenuto che il Superbonus andava rivolto all’edilizia pubblica. Ora al danno si aggiunge la beffa: è una situazione sinceramente incredibile», chiosa la presidente di Federconsumatori Toscana che invoca un aiuto da parte del governo: «Solo in Toscana sono “incagliati” lavori per 200 milioni di euro: non so come la Regione possa intervenire per dare una mano a tanti cittadini che sono rimasti intrappolati in questo meccanismo perverso e diabolico. Serve un intervento a livello centrale con il governo che inserisca in Finanziaria le risorse per coprire questo buco nero», sottolinea Grandi. Un intervento che Ance (vedi articolo nella pagina a destra) esclude: «Tutte le volte che proponiamo al governo delle idee, la prima domanda che ci pongono è “quanto costa questo progetto?”. Alla fine, il discorso si conclude con un “non ci sono soldi”. Non pensiamo che il governo voglia o possa intervenire, anche perché vuole portare avanti un proprio progetto politico che ha presentato in fase di elezione. E per poterlo portare avanti ha bisogno di risorse».
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