Sandro Banchellini, dopo la morte in Fi-Pi-Li che fine fanno le chat dei “Dannati”? La decisione e il luogo del funerale
Il volontario 48enne ha perso la vita all'altezza di Lavoria travolto da un camion: era il fondatore dei gruppi utilizzati per fornire informazioni in tempo reale ai pendolari della strada di grande comunicazione
CASCINA. Perdere un amico e rivivere, come in un film, pur nella nebbia del dolore, gli ultimi momenti passati insieme a sorridere. Oppure ripercorrere gli infiniti messaggi scambiati, le foto degli amati gatti, il suo essere sempre presente quando c'era bisogno. Perdere un collega e raccontare la sua vita di impegno sociale, di generosità e di umanità. Di tanta umanità che trasuda dalle parole di chiunque avesse conosciuto Sandro Banchellini, di Latignano, morto a soli 48 anni mentre percorreva la Fi-Pi-Li per arrivare a Montecatini Valdicecina e unirsi alle ricerche della nonna e del piccolo di tre mesi dipersi nella piena del torrente Sterza.
I ricordi
«Era un angelo. Mi hanno tolto un pezzo della mia vita. Il mio migliore amico – dice Laura Anastasio che con lui ha condiviso innumerevoli attimi ed esperienze –. L'ho conosciuto quando facevo parte della Misericordia di San Miniato. Poi, dopo la prima che ha fondato da solo, abbiamo condiviso la gestione delle otto chat WhatsApp de “I dannati della Fi-Pi-Li” e ci univa la passione per i felini. L'altro giorno – ricorda – è passato da casa mia. Era così spensierato, non ci posso pensare che non ci sia più». È sconvolta, Laura e molto arrabbiata. «Non doveva succedere, non su quella strada che per anni Sandro ha cercato di cambiare in meglio», aggiunge e la voce si rompe. Perché il destino beffardo che si è portato via l'anima altruista e generosa di Sandro è impossibile da accettare. «La morte non ha mai un senso – aggiunge un'altra amministratrice della chat, Francesca Perini – ma quella di Sandro è inammissibile. E per un sacco di ragioni. Stava andando ad aiutare gli altri, passando proprio dalla superstrada che occupava gran parte dei suoi pensieri». Francesca ha incontrato Sandro quando entrambi lavoravano all'ospedale di Cisanello. Lei come operatrice socio sanitaria, lui come dipendente di una cooperativa. «Portava il pranzo ai pazienti – ripercorre il filo della memoria – e tutti lo consideravano super disponibile. Fu lui a chiedermi di diventare amministratore di un gruppo proprio quando avevo deciso di uscire dalla chat come utente perché trasferendomi per lavoro non avrei più avuto bisogno della Fi-Pi-Li. Ora tutti i gruppi sono in standby. Non sappiamo cosa fare». Di fronte all'imponderabile si perdono le certezze, mancano le coordinate e con Sandro se n'è andata anche una guida sulla gestione di quei commenti e di quelle proposte che i pendolari storici si scambiano. Ma lui era ancora tanto altro. «Era la battuta – lo ricorda così il Gva Fratelli Del Moro di Vicopisano – e al tempo stesso la serietà nel suo costante impegno per gli altri, la voglia di fare del bene nonostante tutto. Inconcontrarlo ci ha arricchito e la memoria non svanirà». Sempre presente, sapeva accogliere e ascoltare l'altro. «Aveva un cuore grande – aggiungono i volontari della Croce Rossa di San Giovanni alla Vena – e non mancava mai, soprattutto quando c'erano delle necessità per la nostra associazione, per sistemare i mezzi o la sede, organizzare le iniziative di beneficienza o le raccolte fondi. Per Natale aiutava con i panettoni solidali o vestiva i panni del folletto che accompagnava Babbo Natale a portare i doni ai piccoli».
Gli amici volontari
E proprio dalla Croce Rossa arriva un’iniziativa concreta per ricordare la grande lezione di umanità di Sandro: «In accordo con la famiglia, abbiamo deciso di aprire, per tutti coloro che vogliono partecipare, una raccolta fondi per il nostro amato fratello ed amico Sandro. L’importo raccolto verrà impiegato per il raggiungimento degli scopi per cui tanto Sandro si è adoperato in questi anni di volontariato». Chi vuole partecipare donando può farlo con un versamento sul conto con Iban IT98G 08562 14003 000000054460 intestato a “Croce Rossa Italiana Comitato di Pisa” con causale “Donazione in memoria del volontario Sandro Banchellini”. La bontà, d’altra parte, è sempre stata un tratto della personalità di Sandro fin da bambino e poi da adolescente, quando nel gruppo scout Agesci di Pontedera ha mosso i primi passi nel mondo dell'associazionismo. «Con noi ha fatto l'intero percorso – dice Pier Luigi Masi, all'epoca capo clan di Sandro – negli anni Novanta. Era un bimbo timido ma il cammino scout gli è servito per acquisire autonomie e capacità relazionali che poi ha messo in campo, con solidarietà da grande». Solare e gentile ha lasciato traccia anche nelle varie Misericordie frequentate. «Ci uniamo al dolore degli amici, dei parenti e dei colleghi – sottolinea il presidente delle Misericordie Pisane Maurizio Novi – per la scomparsa di Sandro, uomo dai grandi valori». E anche l'azienda Asl Toscana Nord Ovest esprime il proprio cordoglio: «Alla famiglia giungano le più sentite condoglianze del Dipartimento emergenza e di tutta l'azienda».
Le chat dei Dannati
Nell’attesa di conoscere la data del funerale, che non è ancora stata fissata a causa dell’autopsia che dovrà essere eseguita sul corpo di Sandro Banchellini, ma che sicuramente si svolgerà a Vicopisano, gli amici e colleghi volontari, fondatori dei gruppi WhatsApp “I Dannati della Fi-Pi-Li” – in cui vengono fornite informazioni in tempo reale riguardanti incidenti, chiusure e disagi sulla strada di grande comunicazione –, fanno sapere il futuro dei gruppi attraverso un comunicato: «Noi amministratori ci siamo confrontati, perché è questo che fanno le persone che hanno a cuore quello che fanno, Sandro e nessuno di noi è "padrone", ed essere amministratori non è semplicemente condividere i messaggi o imperare su gli altri. Certi della vostra magnanimità e comprensione vi auguriamo buona serata e soprattutto vi ricordiamo di prestare sempre la massima attenzione quando percorrete questa strada e tutte le strade, un abbraccio gli amministratori». L’attività delle chat, dunque, andrà avanti. Anche e soprattutto nel nome e nel ricordo di Sandro, che così avrebbe voluto.