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L’incubo

Disastro a Montecatini Val di Cecina, il testimone: «I genitori piangevano vicino a un leccio»

di Andreas Quirici

	Claudio Galeotti
Claudio Galeotti

Le parole di Claudio Galeotti, tra i primi ad arrivare in soccorso: descrive uno scenario senza precedenti per la zona

25 settembre 2024
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MONTECATINI VAL DI CECINA. È stato sentito a lungo dai carabinieri che, di fronte alla casa travolta dalla piena del torrente La Sterza, hanno effettuato i primi sopralluoghi per cominciare a capire cosa sia successo l’altra sera. Nonna e nipote di cinque mesi portati via dalla furia del torrente ingrossato a dismisura dalla pioggia abbondante caduta per tre ore. Mentre i genitori riuscivano a mettersi in salvo e il nonno chiamava i soccorsi e si metteva alla disperata ricerca dei due dispersi.

Un incubo

Claudio Galeotti è tra quelli intervenuti poco dopo la tragedia. E descrive uno scenario da incubo: «I genitori li abbiamo recuperati vicino a un leccio. Il nonno ha continuato a cercare la moglie e il nipote. Gli altri piangevano».

L’uomo abita in una casa sulla collina che sormonta l’abitazione affittata dalla famiglia tedesca per il loro soggiorno in Toscana nel punto in cui Alta e Bassa Valdicecina si uniscono. E proprio nel luogo dove vive, i genitori del piccolo hanno trovato un primo riparo. «Li ho portati su a casa mia – dice Galeotti –. Poi abbiamo capito che le ricerche non avevano sortito effetto».

Aggrappati alle piante

Un clima di grande commozione mentre il nonno sfidava il maltempo nel tentativo di cogliere un segnale che lo indirizzasse verso la sua Sabine e il piccolo Noah. «È stato un disastro, non l’ho mai visto così questo posto», continua a ripetere Claudio Galeotti a due passi dall’abitazione che la sera precedente è stata invasa dall’acqua. E la descrizione di quanto raccolto dalla coppia è agghiacciante: «I genitori hanno detto che si sono aggrappati alle piante. La piena stava passando quando siamo arrivati noi. Eravamo in due o tre». E dalla sua testimonianza ci si può immaginare lo stato d’animo di chi, fuori e sotto la pioggia scrosciante, provava ad andare incontro a un miracolo: «Il nonno ha continuato tanto a chiamare la moglie. Andava avanti e indietro lungo il torrente uscito dagli argini. Una tragedia».

Evento mai visto

Già, un evento mai visto da queste parti. Solo in tv o per sentito dire gli abitanti tra la Gabella e Canneto hanno vissuto scene del genere. «Abito qui dal 1962 – aggiunge il residente della zona –. Non è la prima volta che quest’area si allaga. Ma l’acqua quasi sempre usciva dal fosso che corre lungo la strada. Tracimava e faceva meno danni. Questa volta è venuto fuori il torrente dal suo letto. Aveva una forza incredibile. Altrimenti non avrebbe fatto un macello del genere».

Il valore turistico della zona

Mentre Protezione civile e carabinieri svolgono il loro lavoro lungo la strada provinciale dei Quattro Comuni, il via vai di auto non è frequente. Ora passano mezzi dei soccorsi, fuoristrada di abitanti della zona. E un buon numero di auto straniere. Qualche svizzero, alcuni tedeschi. Come la famiglia travolta dalla tragedia. Del resto questo è uno spicchio di provincia di Pisa, molto vicina al confine con quella di Livorno, da cui si raggiunge abbastanza velocemente la costa e non si è poi così distanti dalle località più famose della Toscana. Anche se il vero vanto di questa zona, dal punto di vista turistico, è offrire una full immersion nel verde, nella natura, nella tranquillità e nelle bellezze paesaggistiche. Tanti vengono qui con le proprie biciclette e percorrono chilometri lungo le strade della Valdicecina. Un tipo di vacanza piuttosto amato da chi arriva dal Nord Europa, per i quali i comfort e il lusso non sono gli elementi principali di un soggiorno che fa scoprire una Toscana più vera e genuina.

Probabilmente è quanto cercava la famiglia tedesca che aveva optato per un soggiorno di circa quindici giorni nel cottage con dependance e piscina sul retro della costruzione principale. Una sistemazione senza particolari sfarzi che avevano raggiunto con due auto, una Bmw serie 2 e una Golf Station Wagon. Ma ieri, dopo il passaggio della piena, c’era solo la prima macchina. Dell’altra era rimasta la targa e i segni a terra delle gomme trascinate verso il torrente dall’impeto dell’acqua uscita dagli argini e trasformatasi in una bomba che ha devastato quest’angolo di Toscana.

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