Luca Telese a “Dialoghi in Borgo”: «Vi racconto i segreti di Berlinguer e quanto è distante da questa politica» – Video
Il giornalista e conduttore tv al primo incontro della rassegna organizzata da Il Tirreno in collaborazione con il Comune di Terricciola, intervistato dal direttore Cristiano Marcacci
TERRICCIOLA. La riscoperta delle piccole comunità, dei borghi. La politica di oggi che dialoga con quella di sabato 14 settembre. I suoi simboli: come Enrico Berlinguer. C’è questo – e tanto altro – nel primo incontro di ieri a Terricciola della rassegna organizzata da Il Tirreno, in collaborazione con il Comune di Terricciola, “Dialoghi in Borgo” (qui il programma completo). Un dibattito molto partecipato, con il giornalista, scrittore e conduttore televisivo Luca Telese intervistato dal direttore de Il Tirreno Cristiano Marcacci, sul palco assieme al sindaco di Terricciola, Matteo Arcenni.
Il libro
Una riflessione a 360 gradi della politica raccontata attraverso l’ultimo lavoro di Telese, il libro “Opposizione – L’ultima battaglia di Enrico Berlinguer”. «Perché è stato il segretario del Pci più amato, anche a distanza di 40 anni dalla morte – ricorda Telese dal palco –. Vent’anni fa è stato criticato da alcuni dirigenti del suo partito: ebbene, loro sono stati dimenticati, la figura di Berlinguer ha ricevuto applausi anche in un recente incontro di Fratelli d’Italia. Perché? Ha comunicato qualcosa in più. Un esempio per spiegare questo sentimento può essere la sua battaglia fatta per la scala mobile. Berlinguer nel comizio di Padova dove si sente male vuole continuare a parlare, fino all’ultimo».
Storia e presente
Nell’atmosfera del borgo da «western etrusco» (copyright Telese) dal libro si scivola così inevitabilmente alla politica di ieri e di oggi. Tanti gli argomenti, le domande, gli spunti. «Cosa direbbe Berlinguer su Elly Schlein? Beh, arriva da un altro millennio, per lui sarebbe stata un ufo perché lei è figlia del nostro tempo. Per come ha iniziato a fare politica, direi che è “più” vicina Giorgia Meloni al mondo di Berlinguer», replica Telese. La figura di Berlinguer e il contesto storico e sociale della “sua” Italia fanno spazio sempre di più ai nomi di oggi.
Si va così dalla recente vicenda dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano agli «equilibri» di governo, passando per il centrosinistra: «Il nuovo ministro, Alessandro Giuli, è una persona competente: direi che c’è stata un’eterogenesi dei fini. Meloni dovrebbe essere contenta, alla fine, perché è uscita rafforzata e Sangiuliano, in questa situazione, non sarebbe stato sereno. Questa vicenda dimostra comunque il carattere d’acciaio di Meloni e quanto siano importanti le vecchie scuole di partito che oggi non ci sono più».
Destra e sinistra
Poi il governo ai “raggi x”: «Matteo Salvini ha sottovalutato Meloni, lei è molto forte, ma ovviamente più cresce, più crescono le “inquietudini” degli alleati, Lega e Forza Italia». E sulla sinistra: «Schlein ha conquistato la base, ma in alcuni gruppi dirigenti c’è un po’ di nostalgia di Renzi. Campo largo? Già c’è nei fatti, resterà solo da capire chi comanda. Le prossime elezioni comunque saranno più combattute», conclude Telese.
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