Pedofilo seriale insegnava a Pisa, l’ex collega: «Ecco come si comportava a scuola»
Accusato di oltre 100 stupri e di decine di abusi: tra i reati confessati quattro sono avvenuti fuori dal suo Paese e su questi si sono concentrate le indagini in Italia
PISA. «È impressionante pensare che a 53 anni non mi sia accorta di aver lavorato con un mostro del genere». Non si dà pace Belinda Serra, direttrice della Elisabeth English Academy di Pisa, che ha preso il posto della vecchia scuola internazionale privata (chiusa cinque anni fa) dove l’insegnante ha conosciuto Ashley Paul Griffith, australiano di 46 anni al centro di un’inchiesta che sta destando scalpore: si è dichiarato colpevole di oltre cento capi d’accusa per reati legati allo stupro e agli abusi sessuali su minori, tra il 2007 e il 2022.
Un processo che sta facendo parlare tutto il mondo e che vede la città della Torre pendente far parte di una vicenda su cui non si può fare altro che indignarsi. Ma per Serra, quel collega che definisce «riservato, taciturno, col quale si prendeva un caffè durante le pause, ma che non frequentava gli altri docenti nei weekend», è stato come convivere col mostro della porta accanto. Che, in questo caso, si tratta di un’aula di scuola su cui hanno indagato i poliziotti della questura su mandato della procura di Firenze.
Sconcerto
Le carte sono in mano ai pubblici ministeri del capoluogo toscano, anche se la direttrice della Elisabeth English Academy (istituto estraneo alla vicenda) è stata sentita a luglio dalla procura pisana. «Quando sono stata convocata non avevo idea del motivo – dice l’insegnante –. Poi, rispondendo alle domande su Ashley, ho intuito qualcosa ma non avevo contezza della vicenda. Una volta fuori mi sono messa a cercare su Internet e sono rimasta sconcertata. Ho scritto a due mie ex colleghe chiedendo se si fossero accorte di qualcosa, ma entrambe hanno risposto di no».
Reati in Italia
Griffith è arrivato a Pisa nel 2013 dov’è stato assunto dalla scuola internazionale chiusa da cinque anni per occuparsi di bambini fra i 3 e i 5 anni. Dodici mesi e poi scadenza del visto e mancato rinnovo del contratto lo hanno riportato in Australia. Secondo quanto appreso, tra i tanti reati avrebbe confessato di averne commessi quattro fuori dai confini australiani, tutti legati alla produzione di materiale pedopornografico. Ed è su quelli che si sono concentrati gli accertamenti di polizia e procura, anche raccogliendo elementi su come si svolgesse la gestione dei bambini all’interno della scuola.
Internet oscuro
È inquietante quanto finora emerso a carico di uno dei «peggiori pedofili della storia del Paese», come lo ha definito la polizia australiana. L’arresto è avvenuto nell’agosto di due anni fa dopo che, dal 2014, la polizia indagava su video e immagini trovati nel cosiddetto dark web, in cui si vedevano abusi sessuali su minori. Il 46enne è stato infine incastrato da un elemento frequente nelle immagini, lenzuola prodotte da una specifica azienda che riforniva i centri per l’infanzia del Queensland dove lavorava l’arrestato. Dopo l’accusa di 1.400 reati con decine di stupri, nella casa di Ashley Paul Griffith sono state trovate telecamere e dispositivi elettronici con quattromila tra immagini e video di abusi su minori. Da qui le accuse più gravi che hanno fatto lievitare a 1.623 i reati contestati, con 163 stupri e 604 “trattamenti indecenti di minori” con 91 bambine di età compresa fra un anno e 12, stuprate o abusate tra il 2007 e il 2013 e tra il 2018 e il 2022.
Confessione
All’inizio di quest’anno sono però stati archiviati la maggior parte dei capi d’accusa e la procura ne ha tolto altri 13 dall’elenco. Sono, invece, 28 le accuse di stupro di cui il maestro si è dichiarato colpevole, 190 quelle per “atti indecenti” con minori dei quali era responsabile, 67 i reati per la produzione di materiale pedopornografico legato allo sfruttamento di minori, di cui quattro fuori dall’Australia, e un’accusa relativa alla distribuzione di questo materiale.