Pedaggio in Fi-Pi-Li: «Non basta a finanziare i lavori», i motivi dello scontro tra il Pd e il presidente Giani
Parla Vincenzo Ceccarelli: «Il governatore è ingeneroso, noi abbiamo sempre resistito alle lobby»
FIRENZE. Crede che Giani sia stato «ingeneroso» definendo i consiglieri dem «condizionati da fattori corporativi». Respinge le accuse del governatore. Lui e tutti gli altri eletti Pd non hanno lasciato che il pacchetto Toscana Strade si arenasse nel parlamentino regionale sotto la spinta dei «ricatti dei Tir», ma perché «avevamo condiviso di affrontare il tema del pedaggio selettivo sulla FiPiLi dopo le elezioni, aspettiamo ancora una data per un confronto da lui». E comunque, dice Vincenzo Ceccarelli, capogruppo dem a Palazzo Pegaso, far pagare gli autotrasportatori non basterebbe a finanziare l’adeguamento di un’infrastruttura chiave per l’economia toscana.
Ceccarelli, il presidente Giani accusa i consiglieri regionali, in particolare quelli di maggioranza, di tenere fermo il pacchetto Toscana Strade per “fattori corporativi”. Come risponde?
«Mi auguro che il Presidente sia stato frainteso, perché altrimenti dovremmo pensare che è stato come minimo ingeneroso nei confronti di una maggioranza che finora non ha gli mai fatto mancare il suo sostegno, anche quando si è trattato di sostenere scelte impegnative e impopolari. Nello specifico, non abbiamo affrontato questo argomento da un po’ di tempo. Avevamo condiviso che non era il caso di affrontarlo durante la campagna elettorale per evitare strumentalizzazioni. Comunque, questi mesi sono stati anche necessari alla commissione, che ha svolto un ottimo lavoro, con il coinvolgimento di tutti gli stakeholder interessati, come avviene ordinariamente per tutti gli atti che hanno una certa rilevanza. Come capogruppo posso dire che attendiamo, da subito dopo le elezioni, che il Presidente ci dia una data nella quale programmare una riunione e approfondire l’argomento».
Giani aggiunge anche che teme siate condizionati dai “ricatti dei tir”. Insomma, siete ostaggio di una lobby?
«Io sono convinto che la concertazione non sia una dimostrazione di debolezza di fronte alle lobby, ma una pratica seria e efficacie di ascolto delle ragioni di tutti i portatori di interessi, come noi siamo abituati a fare. Questa Regione ha una tradizione di scelte anche molto coraggiose e di resistenza alle lobby. Voglio citare il caso della gara per il trasporto pubblico su strada, o la legge seguita dal piano cave, materia che da decenni attendeva di essere affrontata. Per quanto mi riguarda, conosco abbastanza bene l’argomento, perché avevamo già fatto un approfondimento nella precedente legislatura ed esiste uno studio dal quale si evinceva che con il pedaggio selettivo non si sarebbe riusciti a finanziare l’investimento necessario per l’adeguamento della FiPiLi e che si sarebbe corso il rischio di scaricare molto traffico pesante sulla Ss 67. Magari le cose sono cambiate nel frattempo e su questo il gruppo Pd attende i necessari approfondimenti».
Le vostre resistenze al pedaggio per gli autocarri sono legate ai timori di perdere voti nella categoria o temete davvero un aumento dei prezzi delle merci come paventato da loro?
«Mi pare riduttivo tentare di dare una lettura solo in termini di consenso. Si tratta di una scelta importante. Non mi pare che a livello nazionale ci siano modelli a cui ispirarsi e quelli che vengono indicati da qualcuno non sono così rassicuranti, basti citare la cosiddetta Pedemontana a cui si fa spesso riferimento, per la quale il Veneto ha assunto un impegno che, dati alla mano, se qualcosa non dovesse funzionare come previsto, rischia di mettere in ginocchio il bilancio della Regione».
Preferireste un pedaggio per tutti gli automobilisti?
«Diciamolo chiaro, il problema è proprio il pedaggio, figuriamoci se pensiamo che debba essere esteso a tutti i mezzi. Quello che vogliamo comprendere fino in fondo è se la soluzione del pedaggio selettivo può essere adeguata per finanziare un intervento importante di potenziamento della Fipili, che vada oltre la manutenzione ordinaria e straordinaria, capace di dare risposta alle aspettative degli utenti».
Ma Toscana Strade è sostenibile senza pedaggio o avete dubbi anche sulla nascita della spa delle strade regionali?
«Tralascio l’opinione sulla creazione di Toscana Strade. Il problema non si pone perché il progetto di creare una azienda regionale che gestisca le strade fa parte del programma di governo e noi siamo ovviamente pronti a fare la nostra parte per dare attuazione a questa previsione. Il tema del pedaggio, invece, non fa parte del programma di governo, ma per come è stata incardinata la legge, senza pedaggio la società non si sostiene. A noi sta molto a cuore il futuro della FiPiLi e in questo senso ritengo che non sarebbe da scartare a priori neanche un confronto con il governo su una infrastruttura che collega due porti, un interporto, un aeroporto e le principali città della regione. Un pezzo importante dell’economia della Toscana e del Paese».
Che tempi prevedete di discussione in consiglio?
«Questo dipende dalla calendarizzazione in commissione e poi in Consiglio. Non sono in grado di fare previsioni, ma non c’è nessuna volontà di procrastinare l’analisi di questa proposta. Restiamo in attesa dell’incontro con il Presidente, per chiudere l’approfondimento con il gruppo e tutta la maggioranza. Sappiamo che è molto impegnato a parlare con tutti, ma sono certo che troverà il tempo anche per noi».