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Liste d’attesa e pronto soccorso affollati in Toscana, Giani: «I turisti extra Ue pagheranno le spese sanitarie»


	L'ospedale Versilia
L'ospedale Versilia

Il presidente della Regione: «Se andiamo negli Stati Uniti sappiamo che dobbiamo farci un’assicurazione sanitaria, giusto che gli stranieri che vengono in Italia da un paese extraeuropeo facciano altrettanto»

29 luglio 2024
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FIRENZE. Per abbattere le liste di attesa la Toscana cercherà nel proprio bilancio altre risorse, visto che, viene spiegato, dal Governo non ne sono arrivate e la possibilità di spendere, in deroga, quelle assegnate all’interno del fondo sanitario si esauriranno probabilmente entro ottobre. L’operazione si dovrebbe concretizzare con la prossima variazione di bilancio, entro un mese. Lo ha annunciato il presidente della Toscana Eugenio Giani nel corso di un briefing con la stampa.

Cosa cambia

Ma novità ci sono anche per i pronto soccorso. L’assessorato alla sanità è stato infatti incaricato di introdurre procedure per riscuotere con maggior certezza di oggi quanto dovuto per le prestazioni sanitarie erogate ai turisti stranieri, non apolidi, che provengono da fuori l’Unione europea o lo Spazio economico europeo, che non sono cittadini della Svizzera o di alcun paese con cui l’Italia intrattiene rapporti di reciprocità assistenziale. Una legge nazionale impone già a tutti di pagare per il rimborso delle prestazioni rese. Solo una parte oggi però salda il conto. Con l’occasione – la delibera è di prossima approvazione – saranno omogenizzate anche procedure e tariffe tra le varie Asl. 

L’idea

Le aree dove maggiore è l’afflusso di turisti stranieri extra Ue nei pronto soccorso sono Firenze, Pisa e alcuni ospedali della costa. L’idea è quella di prevedere meccanismi che garantiscano il pagamento obbligatorio delle prestazioni erogate dal sistema sanitario regionale toscano. Quello che ai turisti sarà chiesto – non agli stranieri con permesso di soggiorno o ai temporaneamente presenti – sarà la somma delle tariffe regionali delle singole prestazioni ricevute, un forfait giornaliero per il ricovero in osservazione breve intensiva (laddove risulti necessario) e l’eventuale, successivo, costo di degenza nei reparti. Niente sarà dovuto nel caso di malattie infettive, la cui cura e ricovero riguarda non solo la salute del singolo, ma la prevenzione collettiva così come previsto dall’Organizzazione mondiale della sanità. 

Il punto

«A Santa Maria Nuova a Firenze come sulla costa – spiega il presidente Giani – una marea di turisti affolla i pronto soccorso. L’intervento è semplice: così come oggi se andiamo negli Stati Uniti sappiamo che dobbiamo farci un’assicurazione sanitaria per evitare costi non banali nel caso di ricovero in un pronto soccorso, così è giusto che gli stranieri che vengono in Italia da un paese extraeuropeo facciano altrettanto, per un principio di reciprocità».

«Quelle risorse in più che riscuoteremo – aggiunge Giani – potranno essere utilizzate per la giusta remunerazione del personale dei pronto soccorso ma anche per abbattere magari le liste di attesa. Proprio oggi, peraltro, vista la sostanziale inefficacia del decreto del Governo, la giunta darà incarico agli uffici di studiare un’implementazione del piano per contrastare le liste di attesa attingendo a risorse regionali».

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