Takata, 24nne morta «per l’airbag difettoso». Auto richiamate anche in Toscana
La giovane era morta il 28 maggio in un incidente stradale: cosa dice la perizia della Procura. Federcosumatori: «Stiamo valutando iniziative di carattere legale per tutelare i diritti dei cittadini coinvolti in questa vicenda»
A Bologna sono circa 3.000 le persone che non possono usare la propria auto Citroen, “bloccata” dal richiamo della casa costruttrice perché monta l'airbag della Takata. Circa tre mesi fa, l'azienda automobilistica ha infatti inviato a 164.000 italiani una comunicazione che ha messo in allarme anche molti toscani. La lettera invitava a sospendere immediatamente la guida del proprio veicolo a causa di airbag difettosi installati sulle auto C3 e Ds3 prodotte dal 2009 al 2019.
La morte della 24enne
«Il pericolo per la circolazione di queste autovetture è massimo, come conferma una relazione preliminare del medico legale sul caso di morte di Martina Guzzi in un incidente a Catanzaro il 28 maggio scorso avvenuto proprio alla guida di una Citroen C3», ricorda Federconsumatori, che ha ricevuto decine di segnalazioni e richieste d'aiuto. Guzzi è morta lo scorso 28 maggio a Catanzaro in un incidente causato dal «malfunzionamento del sistema di detonazione dell’airbag», come riporta il Corriere della Sera citando la relazione preliminare richiesta dalla Procura.
La denuncia di Federcosumatori
«Molti impossibilitati a raggiungere il posto di lavoro, strutture sanitarie e scolastiche. Chi non ha alternative di trasporto pubblico ed altri invece con disabilità motorie che non consentono altre modalità di spostamento. A fronte di questi gravi disagi Citroen risponde con un semplice modulo di assistenza mirato a dilazionare i tempi e a scaricare le responsabilità», denuncia l'associazione.
Secondo l'agenzia statunitense per la sicurezza stradale, sono stati finora attribuiti a questi airbag 27 morti e almeno 400 feriti solo negli Usa. «In seguito al nostro intervento alcuni automobilisti hanno visto sostituiti gli airbag e altri hanno potuto usufruire dell'auto sostitutiva a titolo gratuito. Riteniamo che queste risposte siano troppo marginali rispetto al numero di contenziosi in atto, anche alla luce di quanto accaduto a Catanzaro è necessario una presa di posizione da parte del ministro dei Trasporti, e risposte concrete da parte di Citroen», scandisce Federconsumatori. «Anche per questo stiamo valutando iniziative di carattere legale per tutelare i diritti dei cittadini coinvolti in questa vicenda, permettendo loro di ottenere i giusti ristori e l'eventuale riconoscimento del disagio patito conseguente alla lunga attesa", conclude l'associazione.