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Turismo e ambiente

Crociere a Livorno, per il terzo mese consecutivo l’inquinamento è contenuto

di Maurizio Campogiani

	Navi da crociera a Livorno (foto di archivio)
Navi da crociera a Livorno (foto di archivio)

Nuova verifica di Arpat: non rilevata una particolare crescita degli agenti inquinanti in coincidenza dell’arrivo delle città galleggianti

22 luglio 2024
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Il traffico crocieristico continua a inanellare record a Livorno, ma fortunatamente le tre centraline cittadine gestite dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana non evidenziano situazioni di allarme. Peraltro il discorso non è legato solamente alla presenza delle navi in porto e quindi alle possibili conseguenze dei fumi che distintamente si vedono uscire dalle ciminiere. Un’incidenza sull’inquinamento cittadino dovrebbero infatti averlo anche i mezzi a quattro ruote, dai pullman agli NCC, che trasferiscono i crocieristi da bordo nave ai luoghi prescelti per le escursioni.

Invece, per il terzo mese consecutivo di osservazioni, dai dati raccolti attraverso le centraline emerge una situazione di relativa tranquillità, con i livelli delle sostanze chimiche controllate che continuano ad essere di molto al di sotto dei limiti massimi fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e fatti propri dalla normativa nazionale vigente. Unica eccezione, il PM10 (o particolato) rilevato nelle giornate del 20 e del 21 giugno, ma in questo caso non per causa della presenza delle navi da crociera, quanto per quella delle polveri provenienti dal Sahara, che, spinte dai venti di scirocco, dall’Africa sono arrivate in Italia.

Le misurazioni

Nelle giornate di giovedì 20 e venerdì 21 giugno nella centralina di viale Carducci il limite massimo fissato a 50 microgrammi al metro cubo è stato superato, seppure di poco.

Il primo giorno si è arrivati a quota 52 microgrammi e il giorno successivo a quota 53. Poi, per tutto il resto del periodo considerato la media giornaliera delle polveri è stata sempre sotto quota 20 microgrammi. Nessun’altra delle sostanze chimiche controllate nelle tre centraline (oltre a quella di viale Carducci sono operative quelle di Piazza Cappiello e via La Pira) ha mai superato i limiti di legge. Sempre a causa della sabbia proveniente dal Sahara ci si è avvicinati nella giornata del 21 giugno, quando sempre la centralina di Viale Carducci ha misurato le polveri ultrasottili (PM 2.5) a 21 microgrammi al metro cubo a fronte di un limite massimo fissato a 25 microgrammi.

Ma per il resto, dal 13 giugno al 12 luglio, è stata praticamente calma piatta. Il PM 2.5 è stato stabilmente sotto la media dei 10 microgrammi al giorno, mentre i biossidi di azoto (NO2) hanno avuto una media di 50 microgrammi giornalieri a fronte di un limite massimo fissato a 200 e raggiungendo il picco di 93 nella giornata del 29 giugno. Bassissimi anche i valori del cobalto, del benzene e dell’anidride solforosa, tutti ampiamente all’interno dei limiti fissati dalla legge.

Una centralina mobile

Insomma, una situazione complessivamente tranquillizzante che, magari, potrebbe essere ulteriormente convalidata qualora ARPAT, così come avvenuto in altre realtà, arricchisse i dati delle tre centraline fisse con quelle di un mezzo mobile che potrebbe stazionare per due o tre settimane direttamente all’interno del porto.

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