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Telemedicina in Toscana, i parametri vitali si misurano a casa: ecco i primi mille kit per i malati cronici

di Ilenia Reali

	La telemedicina per la Toscana vale 34 milioni di euro
La telemedicina per la Toscana vale 34 milioni di euro

Serviranno per farsi l’elettrocardiogramma, misurare la glicemia, la pressione e la saturazione dell’ossigeno: i dati inviati ai medici in tempo reale

19 luglio 2024
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Sono arrivati in Toscana i primi mille kit per monitorare i parametri vitali. Entro settembre 2026 ne arriveranno 145mila. Già entro il prossimo settembre ne saranno consegnati ai pazienti cronici (neurologici, cardiologici, respiratori, diabetici) e ai malati oncologici 15mila.

Il monitoraggio dei parametri vitali

Ogni paziente potrà farsi da solo l’elettrocardiogramma, misurarsi temperatura e pressione, la saturazione dell’ossigeno, il glucosio e la frequenza cardiaca. La novità è data dal fatto che il flusso dei parametri arriverà in tempo reale ai medici di medicina generale e agli specialisti che potranno così intervenire senza spostare il paziente e soprattutto rendersi conto se qualcosa non va semplicemente consultando i risultati dai pc dello studio inseriti nella piattaforma.

È il prossimo passo della telemedicina che diventerà da qui a qualche mese una procedura abituale in tutta Italia. La Toscana è la prima regione ad essere partita nell’applicazione del progetto, contenuto nel Pnrr, mentre il bando per acquistare la piattaforma, unica per tutti e quindi consultabile in tutta il Paese, è stato pubblicato dalla Lombardia che ancora però non ha predisposto la rete sanitaria locale che sta dietro a questo nuovo progetto di massa.

La consegna dei primi kit

Giovedì pomeriggio c’è stata una riunione operativa straordinaria tecnica del dipartimento sanità per dare la possibilità ai dirigenti delle Asl di mettere a punto l’organizzazione interna per ogni singolo territorio. Ad alcune aziende sanitarie sono già stati consegnati anche i primi kit. Dietro la consegna degli strumenti (del kit fa parte anche una bilancia elettronica) c’è un imponente lavoro sia per imparare a gestire la piattaforma voluta direttamente da Agenas sia per insegnare ai pazienti ad utilizzare i kit.

La possibilità di rendere autonomi i pazienti nelle misurazioni dei parametri vitali è un ulteriore passo in direzione della telemedicina che così assume, anche dal punto di vista dei numeri, una valenza maggiore e aiuta a risolvere la difficoltà legate alla carenza dei medici nelle zone più isolate. Un progetto che andrà a integrarsi con una riforma complessiva della sanità territoriale messa a punto dalla Regione che troverà nell’informatica sempre maggiori “snodi” per rendere più efficace il passaggio di informazioni tra pazienti e medici.

La medicina territoriale

Del potenziamento della telemedicina e del territorio ne avevano tra l’altro già parlato l’assessore Simone Bezzini e il responsabile della sanità digitale e per l’innovazione del dipartimento di sanità Andrea Belardinelli in un recente incontro organizzato dai pensionati di Cgil, Cisl e Uil a Firenze. Qui l’assessore regionale aveva tracciato il percorso di quella che è una vera rivoluzione della medicina territoriale che già il 30 giugno ha visto il debutto dei Cot, i centri operativi territoriali, una sorta di “vigili urbani” del traffico delle esigenze sanitarie dei pazienti, centri di collegamento tra i medici di medicina generale, i servizi domiciliari e gli ospedali. «Il nuovo modello di medicina territoriale – spiega Belardinelli – per quanto riguarda la cura del paziente a domicilio entro fine anno vedrà potenziati tutti i sistemi di televisita, teleconsulto, teleassistenza e telemonitoraggio. In particolare quest’ultimo prevede l’utilizzo a casa dei dispositivi che la Regione consegnerà alle aziende sanitarie da qui al 2026 e che quindi dovranno organizzare il servizio di consegna e di controllo. L’obiettivo è quello di non spostare i pazienti ed evitare gli accessi impropri negli ospedali quando la condizione cronica può essere tranquillamente essere presa in carico a casa. È una grande chance che ci è offerta del Pnrr e che ora entra nel vivo: in Toscana equivale a 34 milioni di euro di investimenti».

Tra i presenti all’incontro organizzato nella sede del dipartimento c’erano anche i manager dell’Asl Toscana Centro che proprio in queste ore stanno lavorando per rendere applicabile il progetto illustrato dal dipartimento sanità della Regione. «Il piano prevede – commenta Valerio Mari, direttore generale dell’Asl Toscana Centro – anche l’impiego di una serie di strumenti aggiuntivi (holter, spirometri, ecografi e piattaforme di telemedicina) da utilizzare sul territorio e che si inseriscono nel piano, più generale, delle case di comunità. I rappresentanti della Regione Toscana ci hanno detto che ci sono attrezzature innovative a disposizione anche per le aziende sanitarie e quindi serve un piano di implementazione che si incroci con le attrezzature già in funzione per fornire un servizio migliore e più efficiente».

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