Wimbledon, si infrange il sogno di Jasmine Paolini: «Sono triste, ma devo sorridere. È stata una bella giornata»
La 28enne di Bagni di Lucca lotta ma alza bandiera bianca dopo tre set contro la numero 32 al mondo
Jasmi
ne Paolini sfiora l’impresa contro la ceca Barbora Krejcikova ma deve cedere il passo all’avversaria in tre set e poco meno di due ore di gioco, nel pomeriggio di sabato 13 luglio, nella finale di Wimbledon.La partita
Partenza in affanno per la 28enne toscana di Bagni di Lucca, che domina invece il secondo set, terzo in buon equilibrio ma alla fine la spunta Krejcikova 6-2 2-6 6-4. La ceca arriva subito al break nel primo game con al servizio Paolini, che capitalizza un solo punto. Krejcikova mantiene invece il suo ed è 0-2 in 6 minuti. Paolini fatica ma rientra in partita e vince il terzo game ai vantaggi nel suo turno di battuta. La ceca si porta sul 3-1 ma ai vantaggi contro una combattiva Paolini. Nuovo break Krejcikova e 1-4, tiene il servizio e si porta sull'1-5 in meno di mezz'ora. Paolini tiene il servizio successivo, 2-5 e mette a segno il primo ace della partita. Krejcikova vince il primo set lasciando a zero Paolini nell'ultimo game, 36 i minuti di gioco.
Il tifo a Bagni di Lucca
La partita è stata seguita da centinaia di persone a Bagni di Lucca, paese natale di Jasmine Paolini. Un maxi schermo è stato installato al circolo tennis della località sulla montagna lucchese. Familiari e amici della tennista hanno seguito il match in diretta, tra esultanze, speranze e alla fine lacrime.
La reazione
Nel secondo set va in vantaggio Paolini alla battuta ed è 1-0. Il ritmo dell’azzurra si alza e arriva la chance di break, che si verifica ed è 2-0, poi 3-0 con il servizio tenuto anche se concedendo un controbreak, subito annullato. Krejcikova riesce a tenere ai vantaggi il servizio, 3-1. Arriva l’allungo di Paolini che tiene il servizio successivo con una presenza in campo opposta a quella opaca e incerta del primo set, 4-1 d’autorità. Krejcikova resta in partita portandosi sul 4-2 ma aiuta l'avversaria nel game dopo, 5-2. Break Paolini nell'ultimo game e la situazione si ribalta specularmente con il secondo set vinto da dominatrice 6-2.
La speranza e le lacrime
Il terzo e decisivo set comincia con Paolini che prosegue nella sua nuova forma: un ace al servizio, il suo terzo, e primo game vinto a zero. La ceca si riprende dopo la pausa e tiene anche lei a zero il suo servizio, 1 pari. Ancora avanti Paolini nel terzo game. Krejcikova torna in parità ancora tenendo a zero il servizio. Replica Paolini, anche lei vince a zero: 3-2. Sesto game a Krejcikova che mette a segno anche due ace, 3 pari. Settimo game e due palle break per Krejcikova, un doppio fallo di Paolini rimanda in vantaggio la ceca 3-4, poi 3-5 e la ceca vede il titolo. L’azzurra tiene il servizio, 4-5 ma alla battuta ora c’è la ceca per chiudere da campionessa 2024. Sul 40 pari vantaggio Krejcikova e match point, annullato ed è Paolini ad avere il vantaggio, poi annullato, ace Krejcikova e vantaggio, ancora un errore della ceca e ancora 40 pari. Terzo match point Krejcikova e titolo.
Le parole di Jasmine
«Grazie, vedere questo stadio pieno è un sogno diventato realtà e anche giocarci. Congratulazioni a Barbora, giochi un tennis così bello, congratulazioni a te e al tuo team!», dice detto Jasmine Paolini nel corso della premiazione. «Gli ultimi due mesi – prosegue – sono stati folli per me, grazie alla mia famiglia, al mio team a tutti quelli che sono qui. Grazie a chi mi sostiene, senza di loro non sarei qui. È bellissimo sentire l’amore del pubblico mi è piaciuto moltissimo». Una sconfitta affrontata con il sorriso dalla 28enne azzurra. «Veramente sono un po' triste ma cerco di continuare a sorridere perché mi devo ricordare che oggi comunque è una bella giornata, ho giocato in finale a Wimbledon, da ragazzina la guardavo e tifavo per Federer. Essere qui è folle, ho apprezzato ogni momento qui. Ringrazio tutti quelli che rendono possibile questo torneo, dai raccattapalle agli arbitri alla Federazione inglese. So che ho dimenticato qualcuno, non me ne vogliate. Grazie a tutti».