Il Tirreno

Toscana

Dillo al direttore
L’intervento

Una soluzione importante per chi naviga in acque territoriali straniere


	Marco D'Agliano 
Marco D'Agliano 

Guida rapida alle nuove norme

11 luglio 2024
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Ecco le riflessioni dei lettori pubblicate sull’edizione cartacea di giovedì 11 luglio, nella pagina dedicata al filo diretto con il direttore de Il Tirreno, Cristiano Marcacci. “Dillo al direttore” è l’iniziativa che permette alle persone di dialogare direttamente con Cristiano Marcacci, attraverso il canale WhatsApp (366 6612379) e l’indirizzo mail dilloaldirettore@iltirreno.it.

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di Marco D’Agliano*

Con la legge n. 206 del 2023 si è finalmente posta una soluzione importante per la navigazione all’estero dei natanti e precisamente per la navigazione in acque territoriali straniere. Un provvedimento atteso da tempo, che ha visto un lavoro importante di relazione e di elaborazione svolto da Confindustria Nautica e che ha trovato nell’associazione maggiormente rappresentativa degli studi nautici Unasca la massima collaborazione per mettere in sicurezza quei diportisti che con i natanti vogliono navigare fuori dalle acque nazionali avendo unità da diporto con caratteristiche conformi alla navigazione in alto mare.

Nella legge si legge: «I soggetti italiani possessori di natanti, durante la navigazione in acque territoriali straniere, possono attestare il possesso, la nazionalità e i dati tecnici dell’unità attraverso la dichiarazione di costruzione o importazione prevista dall’articolo 13, comma 5, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 14 dicembre 2018, n. 152, corredata della dichiarazione sostitutiva di atto notorio, autenticata da uno Sportello telematico dell’automobilista (Sta), che attesti il possesso e la nazionalità del natante, rilasciata conformemente al modello stabilito con decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, previo pagamento di 23,70 euro per diritti e compensi, da versare all’entrata del bilancio dello Stato».

Il provvedimento ha avuto bisogno di due decreti emanati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) per elaborare quanto segue. A) Il modello di atto notorio con il quale il diportista si dichiara proprietario del natante, atto notorio di cui la lettura asettica della norma delega l’autentica solo agli Sportelli telematici dell’automobilista (Sta). B) Un conto corrente appositamente creato per tale attività, che prevede un versamento di 23,70 euro per diritti e compensi, che prevede un pagamento da versare all’entrata del bilancio dello Stato. C) Unitamente ai documenti predetti deve obbligatoriamente essere allegata la Dichiarazione di costruzione ed importazione (Dci) rilasciata da Confindustria Nautica, da richiedere attraverso il portale dedicato dalla stessa Confindustria. Per chiarezza espositiva, tutti questi documenti vanno tenuti a bordo in caso di controllo.

La legge inoltre ha creato un nuovo titolo per l’iscrizione dei natanti nell’Atcn (Archivio telematico centrale della nautica), oltre a quelli previsti dall’art. 2657 del Codice civile. Infatti, con una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, che riporti come previsto la proprietà, indicando la data e il luogo di acquisto nonché le generalità del venditore, e sia autenticata da uno Sta, è possibile eseguire l’iscrizione, presentando all’Atcn tutti i documenti a corredo. In questo caso il natante acquisisce il regime giuridico proprio delle imbarcazioni. Possiamo solo esprimere un parere positivo per quanto ottenuto e ringraziare sia Confindustria Nautica sia il Mit.

*Responsabile nazionale Nautica Studi Unasca

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