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Le auto elettriche non si sentono arrivare...come Elly Schlein

di Enzo Brogi

	A sinistra Enzo Brogi
A sinistra Enzo Brogi

È essenziale che il Governo risponda alla domanda crescente con politiche adeguate e fondi sufficienti

18 giugno 2024
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Anch’io tendo ad appartenere a quella parte di comunità che utilizza energie con emissioni minime di gas inquinanti nell’aria. Riscaldo la mia casa con una pompa di calore, ho installato un impianto fotovoltaico da 10 kw, con annessa colonnina per la ricarica dell’auto e sono fra lo 0,5 per cento degli italiani che posseggono un’auto elettrica. Ancora percentuali minime ma di sicuro sembra affievolirsi l’idea che gli italiani non amino le auto elettriche. Prova ne è la rapidità con cui, pochi giorni orsono, sono stati consumati i fondi destinati ai mezzi meno inquinanti nella prima giornata di apertura dei bonus. In poco più di 8 ore e mezza, gli incentivi sono stati utilizzati, quando l'intenzione del Governo era che durassero per tutto il 2024. Gli italiani, conoscendo già a fine 2023 l’idea del governo, hanno deciso di posticipare l'acquisto delle vetture in attesa dei bonus. Al momento dell'apertura delle prenotazioni, erano disponibili solo 210 milioni di euro dei 240 milioni previsti per tutto l'anno. I concessionari hanno rapidamente inserito gli ordini, esaurendo i fondi in poche ore.

Lo “scatto in un giorno” ha evidenziato un mercato delle auto elettriche che rischia di restare stagnante fino al prossimo anno, dimostrando una disconnessione tra gli incentivi disponibili e le reali esigenze del mercato. Sollevando questioni sulla necessità di un riordino dei fondi per rispondere meglio alle richieste del mercato e alle esigenze ambientali, i Comuni, Firenze tra i primi, si sono mossi con misure assai discusse, su ampie aree della città rendendole interdette, dai prossimi anni, alle auto più vecchie ed inquinanti. Anche le aziende mostrano una chiara intenzione ad adottare soluzioni più sostenibili modernizzando le proprie flotte con veicoli a basso impatto ambientale, principalmente elettrico, segnalando un mercato pronto e desideroso di adottare soluzioni più sostenibili. Ricarica veloce alle colonnine moderne e pagamenti contactless.

Certo, meno poesia rispetto ai vecchi distributori con le pompe in strada come monumenti, e con benzinai dalle tute macchiate di olio e coppola in testa che mentre mentre ti facevano il pieno diagnosticavano anche qualche problema al motore senza disporre di nessuna app. E poi racconti e incontri, o la moneta testa o croce come nella celebre scena alla pompa di benzina nel film "Non è un Paese per vecchi" a cura della maestrìa dei fratelli Cohen. Ma certamente, con l’auto elettrica, più rispetto per il nostro pianeta e possibilità di lasciarlo anche ad altri. È forse è questa la moneta della nostra fortuna. È essenziale che il Governo risponda alla domanda crescente con politiche adeguate e fondi sufficienti. Redistribuire i fondi non utilizzati di altre categorie verso l'elettrico e sbloccare le risorse residue degli anni precedenti potrebbe essere un passo cruciale per sostenere e accelerare la transizione verso una mobilità più sostenibile… ma attenzione ad attraversare le strade, le auto elettriche, come Elly Schlein, non si sentono arrivare!

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