Balneari, un “equo indennizzo” a chi perde le aste per le concessioni. Ma chi lo calcola?
La proposta di legge della Regione Toscana avrà procedura d’urgenza
La Regione ha dato il via libera agli indennizzi ai balneari che perdono le “aste” delle spiagge. Si tratta di una forma di risarcimento, diciamo così, per i concessionari che usciranno sconfitti dalle procedura di gara in arrivo: in questo modo, chi subentra dovrà versare a chi esce un importo economico che compensi la perdita delle strutture e della proprietà in generale.
Il principio di un indennizzo definito equo per il concessionario uscente, a carico di quello subentrante, è stato riconosciuto anche dalla legge Draghi sulla Concorrenza e dalle sentenze del Consiglio di Stato. È un passo in avanti rispetto alla vecchia normativa del Codice della navigazione, secondo cui chi perde la concessione se ne va facendo fagotto, oppure lasciando tutte le proprietà sulla spiaggia. Senza un euro in cambio. Ecco perché è rilevante questa novità contenuta nella proposta di legge, approvata dalla giunta regionale nell’ultima seduta, con lo scopo di aggiornare la legge regionale 31 del 2016 in materia di concessioni demaniali marittime. Per la discussione della proposta in Consiglio regionale, il presidente della giunta Eugenio Giani chiederà «una procedura d’urgenza per arrivare il prima possibile all’adozione dell’atto».
Secondo il presidente della Regione e l’assessore a economia e turismo Leonardo Marras, c’era «la necessità di attualizzare e adeguare la legge 31. La proposta di legge è emersa soprattutto dopo la sentenza di fine aprile del Consiglio di Stato sulla durata delle concessioni balneari al 31 dicembre 2024».
Presidente e assessore ritengono che, «in attesa di un atto o indicazione da parte del Governo, che per ora non è arrivato, le modifiche proposte diventano necessarie per poter offrire ai Comuni e a tutti gli operatori toscani gli strumenti normativi e procedurali attualizzati e consentir loro di avere uno strumento efficace per difendersi dall’incertezza in cui si trovano. L’elemento di novità della proposta – concludono presidente e assessore – è appunto la previsione del riconoscimento di un equo indennizzo per il concessionario uscente da parte del concessionario subentrante, contemperando così il principio di tutela della concorrenza con quello della salvaguardia degli investimenti effettuati dalle imprese già concessionarie. Inoltre la proposta prevede un criterio di premialità per la partecipazione di micro, piccole e medie imprese alle procedure di gara».
Ci sono due aspetti non da poco che dovranno essere chiariti. Come si calcolerà l’indennizzo, e chi dovrà deciderlo: non è detto che possa farlo la Regione, così come i Comuni. Già in passato sono stati sollevati conflitti di competenza con lo Stato, che poi ha avuto ragione di fronte alla Corte costituzionale.