Il Tirreno

Toscana

Il caso

Vittorio Sgarbi, il quadro sparito e riapparso a Lucca poi il caos a Montecitorio: ecco perché le opposizioni chiedono la rimozione da sottosegretario

di Alessandra Lemme

	Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi

Indagato per riciclaggio di opere d’arte: una deputata interviene alla Camera e lui la definisce «capra irrimediabile»

27 gennaio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





ROMA.  Il caso Sgarbi torna ad accendere le proteste delle opposizioni nell’Aula di Montecitorio, che chiedono unite la rimozione del sottosegretario alla Cultura, dopo l’indagine a suo carico e le affermazioni contro la deputata Pd Irene Manzi. «Il sottosegretario Sgarbi – evidenzia la dem Braga – risulta ufficialmente indagato per riciclaggio di opere d’arte. Lui che dovrebbe tutelare, per sua delega, il patrimonio culturale del nostro paese. Di fronte a questo scempio, anziché attendere l’esito delle indagini, prende la parola sui giornali perché in Parlamento gli è stato impedito di entrare da parte del suo stesso ministero, per denigrare la collega Manzi».

Sgarbi è stato iscritto nel registro degli indagati a Macerata per l’ipotesi di reato di autoriciclaggio di beni culturali per il caso del quadro di Rutilio Manetti, la “Cattura di San Pietro”, presentato alla mostra di Lucca “I pittori di luce” nel 2021 e che sarebbe stato rubato nel 2013 al Castello di Buriasco, in Piemonte. Un’indagine che ha portato i carabinieri del nucleo tutela del patrimonio a Reggio Emilia, più precisamente a Correggio, in un’azienda specializzata nella restaurazione e copia (legale) di opere d’arte. La deputata Pd, Manzi, che ha chiesto spiegazioni in aula a Sgarbi, è stata definita dallo stesso come «una capra irrimediabile».

«La presidenza della Camera si attivi per tutelare la nostra collega», sottolinea la capogruppo Pd Chiara Braga, che aggiunge: «Chi ricopre incarichi pubblici deve rispettare la Costituzione che chiede disciplina e onore». Le fa eco Franco Mari (Avs), secondo il quale: «Siamo di fronte a un fatto esagerato. La disciplina e l’onore previste dalla nostra Costituzione sono travolte e messe sotto i piedi. La risposta di Parlamento e governo sia netta. Meloni rimuova il sottosegretario Sgarbi prima della discussione della mozione di sfiducia». «Ci auguriamo che la presidente del Consiglio intervenga la dove il pavido ministro Sangiuliano non è stato ancora in grado di intervenire», aggiunge Anna Laura Orrico del M5s. E da Azione chiosa Fabrizio Benzoni: «La misura è colma. Chiediamo a Meloni un intervento immediato».

«La deputata Braga legittima lo sciacallaggio mediatico come se avesse qualche fondamento nella realtà, che solo i fatti si incaricheranno di attestare – è la replica piccata del sottosegretario –. Quello che ho fatto in anni di attività istituzionale è documentato. Non lo si può dire della sconosciute Manzi e Braga, da cui io attendo risposte, e che non insulto e non accuso. Quello che è certo è che Braga dice bugie».

La partita comunque è tutt’altro che chiusa. La prossima settimana – quella che inizierà lunedì 29 gennio – il caso tornerà a Montecitorio per il voto sulla mozione di opposizione che chiede al governo la revoca delle deleghe al sottosegretario.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
La guida

Maxi deduzione riservata a imprese e professionisti per nuove assunzioni: come funziona e i requisiti

di Leonardo Monselesan