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Blue monday, il giorno più triste dell'anno nato da un “inganno” della pubblicità

Andrea Chiapponi*
Blue monday, il giorno più triste dell'anno nato da un “inganno” della pubblicità

Le origini risalgono al 2005 in Gran Bretagna e vengono associate a Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff

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Oggi, lunedì 15 gennaio, è il blue monday, il “lunedì blu”, terzo lunedì del mese di gennaio, vale a dire il giorno più triste dell’anno per gli abitanti dell’emisfero boreale.

Le origini del blue monday risalgono al 2005 in Gran Bretagna e vengono associate a Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff.

Il giorno è stato chiamato così perché il colore “blu” in inglese indica la malinconia e la tristezza. È stato scelto un lunedì perché questo è il primo giorno lavorativo o di scuola della settimana, il più lontano dalla domenica.

La data del terzo lunedì di gennaio è stata calcolata con un’equazione che prende in considerazione la distanza dal Natale, lo stress, l’obbligo di tornare a lavoro, i soldi spesi durante il periodo delle feste e addirittura il meteo.

Secondo i calcoli questo giorno è quello in cui l’umore è più a terra.

La formula però è assurda perché non specifica unità di misura per i vari parametri e ci sono grandezze non quantificabili, come lo stress, o che non tengono conto delle diversità geografiche, come il clima, o delle differenze culturali, come il Natale.

Lo stesso Arnall ha confessato, a distanza di qualche anno, di essere stato contattato da un’agenzia di viaggi che cercava uno scienziato che firmasse uno studio con le conclusioni già scritte e prive di fondamento.

L’agenzia, con il blue monday, voleva convincere i clienti che era il momento per sentirsi tristi e quindi propensi a prenotare una vacanza.

La trovata pubblicitaria ha avuto comunque successo e la ricorrenza è usata ancora oggi sui social e da aziende che fanno leva sul concetto di tristezza per vendere i propri prodotti anche dopo il Natale.

Questo non significa che non esista un giorno in assoluto più triste dell’anno. Probabilmente c’è ma non è detto che sia uguale per tutti e certamente non può essere calcolato con una equazione scientifica. 

*Studente di 17 anni dell’Isis Mattei  di Rosignano Solvay (Livorno)
 

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