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Alluvione, tra Prato e Montale «la fine del mondo»: 4 morti e un disperso. Chi sono le vittime e loro storie

di Giuseppe Boi

	I danni a Montale
I danni a Montale

L’epicentro del disastro causato dal maltempo nella piana pratese occidentale fino al confine con Pistoia

04 novembre 2023
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La cucina giocattolo è lì, abbandonata sul marciapiede. Ormai inutilizzabile per i giochi dei bambini, così come non serve più a nulla quel la che, all’interno della casa, era usata fino a ieri dalla mamma per cucinare. Giocattoli e mobili sono stati travolti dalla furia del torrente Bagnolo, esondato nella notte tra giovedì e ieri nell’omonima frazione di Montemurlo. Un fiume di acqua e fango. Acqua e fango hanno infatti cambiato il volto di via Riva portando distruzione e morte.

Lutti e lacrime

Ieri sera le vittime del maltempo tra la provincia di Prato e quella confinante di Pistoia erano quattro. Ma il bilancio potrebbe diventare ancora più pesante. Proprio in via Riva a Bagnolo di Montemurlo i soccorritori hanno trovato quella che, da un punto di vista statistico, è la prima vittima dell’ondata di maltempo che ha colpito la Toscana. Si chiamava Alfio Ciolini, aveva 85 anni ed è stato trovato riverso a terra nella sua casa allagata. Una tragedia che è proseguita più a valle, seguendo il percorso che l’acqua si è aperta tra le abitazioni. In via Garda, a Montemurlo, è morta Teresa Pecorelli, 84 anni: ha avuto un infarto ed è caduta a terra mentre spazzava l’acqua entrare nella sua casa. Stessa sorte toccata a Loriana Giaccherini, 68 anni, morta in viale Alfieri a Montale, in provincia di Pistoia al confine con quella di Prato, per l’esondazione dell’Agna. Ha chiesto aiuto alle 3,40 di ieri per un malore, forse un problema cardiaco, ma la sua casa era irraggiungibile perché circondata dall’acqua. La quarta vittima è un 73enne di Prato, Tindaro Di Amico, rimasto folgorato in via di Cantagallo: cercava di staccare la corrente elettrica nella taverna della sua abitazione.

Poche speranze

Quattro vittime a cui si aggiunge un disperso. Da giovedì sera a Prato è scomparso un 84enne. Stava tornando a casa dopo una visita medica a Villa Fiorita quando è arrivata l’ondata della piena dalla Valbisenzio e dal Monteferrato. Ieri pomeriggio è stata trovata la sua auto: un groviglio di lamiere e rami. Le speranze che sia ancora vivo sono ridotte a un lumicino.

Acqua ovunque

Un bilancio drammatico che pesa soprattutto sulla provincia di Prato, fino al confine con quella di Pistoia. Un lembo di Toscana in cui ieri si ripetevano le stesse scene, chilometro dopo chilometro, metro dopo metro: strade coperte dal fango; scantinati e garage allagati; campi trasformati in risaie; volontari e proprietari di case, capannoni e negozi che cercavano di renderli praticabili. E poi colonne di vigili del fuoco, spesso aperte da mezzi anfibi o jeep con al traino gommoni per poter raggiungere le abitazioni isolate. Spostarsi in auto era un’impresa e raggiungere Prato percorrendo le strade della piana era quasi impossibile.

Precipitazioni record

«È successa la fine del mondo», racconta Giovanna Santini mentre, nonostante l’età, cerca di ripulire dal fango il vialetto del suo giardino a Bagnolo. La frazione e il paese di Montemurlo sono l’epicentro del disastro che ha colpito il pratese. Alle 3 di ieri notte il pluviometro di Javello indicava che erano caduti 180 millimetri di pioggia in meno di 12 ore. Il sindaco Simone Calamai già dal pomeriggio di giovedì aveva attivato il Coc (Centro comunale di protezione civile), ma evitare il peggio era impossibile. «Vivo qui da 58 anni e non avevo mai visto una cosa del genere», conferma ancora la signora Santini che fa la conta dei danni: «L’acqua ha invaso la cantina e ha buttato giù un muro. Il mio vicino si ritrova con due macchine da buttare via».

Fango e detriti

«Guardate la strada», dice indicando una catasta di tronchi d’albero trascinati dall’acqua. Almeno una tonnellata di detriti, ma nulla in confronto a quello che si trovava man mano che ci si avvicinava al torrente Bagnolo. Arrivati in via Riva – la strada in cui è stato trovato morto Alfio Ciolini – il quadro era desolante. L’asfalto coperto completamente dal fango. Le auto accatastate l’una all’altra in mezzo alla strada. I piccoli giardini delle case cancellati e gli interni invasi dall’acqua. Agli abitanti – sostenuti da decine di volontari e altrettanti vigili del fuoco – non è restato altro da fare che raccogliere mobili, oggetti e portarli in strada per poter spalare il fango e spazzare via l’acqua. «Stiamo vivendo un momento drammatico – sottolinea il sindaco di Montemurlo Simone Calamai –. Proviamo un grande dolore, purtroppo, perché piangiamo due vittime e ci stringiamo intorno alle loro famiglie. A Montemurlo però c'è anche lo spirito e la voglia di ripartire e ricominciar

Colti di sorpresa


Così si è subito rimboccato le maniche chi, nella notte precedente, si è dovuto riparare ai piani alti per salvarsi. E lo ha dovuto fare in fretta. Il torrente Bagnolo ha rotto gli argini e pochi minuti dopo via Riva era allagata. «Ero al bar con mio padre e tutto sembrava tranquillo – racconta Yuri Fabbri –. Quando ho deciso di tornare a casa, ho percorso via Riva e ho visto il torrente uscire dall’argine. Sono tornato correndo per avvisare mio padre, ma in due minuti l’acqua ha invaso tutta la strada. Ha cominciato a scorrere tra le case, allagandole e trascinando le auto. La forza era tale da distruggere un muro».

Paura e dolore

Una scena che poco dopo si è ripetuta anche a Montemurlo paese. In via Garda – vicino alla strada che porta a Prato se percorsa in direzione est e a Pistoia se si va verso ovest –, alle 13 di ieri nelle strade non c’era più fango, ma la sera prima l’acqua ha invaso case e cantine. Momenti drammatici in cui «eravamo inermi e sopraffatti dalla paura», racconta un uomo mentre svuota un garage. Una paura che potrebbe essere costata la vita a Teresa Pecorelli. Chi la conosceva ha poca voglia di parlare, chi l’aveva solo intravista in strada è impegnato a fare la conta dei danni. «Non posso preparare neanche un caffè», esclama una signora facendo notare l’assenza di luce e gas durata per ore.

Soccorsi difficili

Intanto il marito e il figlio svuotavano la cantina con una pompa a gasolio. Serviranno invece delle idrovore ben più potenti per liberare dall’acqua la vicina Montale, nella confinante provincia di Pistoia. In particolare nel quartiere di Stazione. Qui, a causa dell’esondazione del torrente Agna, via Alfieri era completamente invasa da quell’acqua che ha reso impossibile soccorrere Loriana Giaccherini. Per tutta la mattina i vigili del fuoco hanno fatto la spola con i gommoni per soccorrere gli abitanti delle case. «Grazie, grazie di tutto», ripeteva chi era bloccato nella sua abitazione. Un grazie che ripetono anche i genitori di una bambina di 3 anni che vive a Oste di Montemurlo. La piccola dipende da un presidio salvavita messo ko dal blackout causato dal maltempo. La Protezione civile ha portato la bimba nel salone della Misericordia, dove invece c’era corrente. Hanno salvato la vita a lei. Hanno tentato di farlo anche per le altre vittime. Non sono riusciti ad essere più forti del maltempo. 
 

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