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Sanremo, il caso Travolta finisce in tribunale: la Rai pronta a fare causa


	John Travolta e Amadeus
John Travolta e Amadeus

La tv di Stato sostiene di essere stata «truffata» e minaccia azioni legali verso la società che gestisce l’immagine dell’attore

09 febbraio 2024
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Il caso Travolta finisce in tribunale. Il Codacons ha annunciato esposto alle Procure della Repubblica di Imperia e Roma per la possibile fattispecie di truffa aggravata. Per l'associazione, che riprende un'indiscrezione di Striscia la Notizia, «sembrerebbe che già da ottobre la Rai abbia avviato trattative con l'attore americano per una sua partecipazione al Festival con un compenso pagato dallo sponsor», mentre a sua volta la stessa Rai sostiene di essere stata «truffata» e minaccia azioni legali verso la società che gestisce l'immagine di John Travolta in Italia.

Un domino che vede viale Mazzini già al lavoro per capire come cautelarsi, anche perché nell'aria c'è anche un'altra multa da parte dell'antitrust dopo il caso Ferragni dello scorso anno.

Il Festival dà (vedi il trionfo di audience di questa edizione, anche share a oltre il 60% per la terza serata su tre), il Festival toglie. In questo caso soldi, pubblici. Amadeus continua a sostenere che la polemica «l'ho trovata superflua: 50 critiche su John e neanche 5 righe su Allevi e questo mi ha fatto proprio arrabbiare», dice a Sky, mentre l'Ad Rai Roberto Sergio si domanda: «Di fronte a un Festival incredibile che ogni giorno racconta di storie di solidarietà, di battaglie contro il femminicidio e dei morti sul lavoro continuiamo a discutere di fesserie, scarpe e altri temi che non voglio aggiungere», dice in collegamento con Pierluigi Diaco alla trasmissione "Bella Mà” su Rai2.

La patata bollente però è nelle mani del direttore Intrattenimento Prime Time Marcello Ciannamea, che si è già mosso per raccogliere tutte le informazioni utili a muovere causa alla società che gestisce i diritti di immagine in Italia dell'attore statunitense. Così, ecco la nota: «Rai comunica di aver già posto in essere ogni opportuna verifica per fare luce sulla vicenda, e che procederà nei confronti di tutti i soggetti in ordine ai quali dovessero emergere eventuali profili di responsabilità», riferisce in una nota il direttore Intrattenimento Prime Time della Rai, Marcello Ciannamea. Che in attesa di prese di posizioni legali ammette: «Se ci sentiamo truffati? Se questi sono gli elementi che stanno venendo fuori certo che sì».

La società per la quale Travolta è testimonial, la U-Power, aveva già comunicato ai suoi clienti la "presenza ufficiale" del loro testimonial alla serata del Festival del 7 febbraio, proprio quella in cui partecipò Travolta. «Da parte di Rai non c'era alcuna rassicurazione data a loro», sottolinea Ciannamea. «Se ci riteniamo parte lesa? Tutti gli elementi saranno utili, queste mail, la brochure su Internet. Se l'operazione è, come si va delineando, una truffa, un raggiro… rammarico? Certo, perché non riconoscerlo», conclude. Nel contratto stipulato viene indicata come agenzia “cedente” le prestazioni dell'attore statunitense la Divina Luna srl, e si spiega espressamente che «nell'ambito della Partecipazione, più in generale, del Programma» dovessero emergere «elementi aventi, direttamente e/o indirettamente, valenza pubblicità e/o promozionale (anche con riferimento al vestiario e/o accessori utilizzati), se non da Rai preventivamente autorizzato per iscritto», tale violazione «consente a Rai di rifiutarsi di pagare il corrispettivo pattuito e di agire nei confronti della Divina Luna S.r.l. per la risoluzione del contratto e il risarcimento dei danni subiti». E se l'Antitrust multasse la Rai? «Noi indipendentemente abbiamo attivato tutte le procedure per rivalerci sulla società», ammette Ciannamea, così come ribadisce che l'omissione della Rai nel non coprire il logo delle scarpe di Travolta c'è stata: «Sicuramente una disattenzione, un errore. Ma assicuro che non è facile con certi personaggi: sia ieri con Russell Crowe e ancor peggio con John Travolta, per motivi di sicurezza avvicinarsi a queste persone è stato molto difficile».

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