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Giro d'Italia 2025, le tappe in Toscana: tre giorni tra strade bianche, crono e il “nostro” Mortirolo

di Luca Cinotti

	L'arrivo di una tappa del Giro 2024
L'arrivo di una tappa del Giro 2024

Le tappe toscane: la Lucca-Pisa arriva in piazza dei Miracoli. Poi da Viareggio a 1.600 metri con pendenze del 18%, il nostro Mortirolo

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Strade bianche, corsa contro il tempo, salita spaccagambe. Nella tre giorni toscana del Giro d’Italia il prossimo maggio c’è un distillato di quello che continua a rendere epico questo sport, anche nel tempo della dittatura dei misuratori di potenza e degli allenamenti degni di scienziati più che di atleti. Dopo il rinvio d’autunno (a causa di problemi di sponsorizzazione e di rapporti con l’Albania che ospiterà la partenza), Rcs ha organizzato la presentazione del tracciato della corsa rosa per lunedì a Roma. Ma ormai è un segreto di Pulcinella: al di là di qualche dettaglio si sa tutto del percorso (il sito cicloweb.it ha pubblicato i percorsi) e le città interessate hanno già cominciato la marcia di avvicinamento all’evento. A proposito di città, quelle toccate in Toscana sono di primissimo piano: domenica 18 maggio si arriverà a Siena provenendo da Gubbio; martedì 20, dopo una giornata di riposo, è in programma la Lucca Pisa; infine il 21 la partenza da Viareggio alla volta di Castelnuovo ne’ Monti, in provincia di Modena.

Il fascino dello sterrato

L’ingresso in Toscana, dopo la partenza con tre tappe in Albania e la risalita attraverso Puglia, Basilicata, Campania, Abruzzo e Marche, sarà all’insegna di sassi e polvere. Non ci saranno infatti salite particolarmente impegnative (dei tre gran premi della montagna il più tosto, il Poggio della Croce è a 134 km dall’arrivo) ma in compenso si faticherà sullo sterrato, come successo lo scorso anno nella tappa tra Torre del Lago e Rapolano Terme. Secondo le anticipazioni sul percorso, ci dovrebbero essere tratti piuttosto lunghi e impegnativi che, in particolare nel finale, dovrebbero ricalcare quelli delle Strade bianche. A partire da Colle Pinzuto e Fontebranda, prima di entrare a Siena e concludere in piazza del Campo.

Tra Mura e Torre

Un giorno di riposo per ricaricare le batterie e trasferirsi nella Toscana settentrionale e sarà la volta della Lucca-Pisa, seconda cronometro individuale del Giro 2025.

Lucca ospita la partenza del Giro dopo che lo scorso anno fece da palcoscenico all’arrivo di una tappa regolata in una volata a quattro dal francese Benjamin Thomas. Il tracciato prevede la partenza da piazza Napoleone (da dove nel 2013 prese il via il campionato mondiale arrivato a Firenze), la percorrenza di parte della circonvallazione attorno alle Mura per poi indirizzarsi verso Pisa percorrendo la Statale del Brennero e passando dalla Galleria di San Giuliano Terme (unica asperità di giornata). Da lì una lunga volata, a 50 all’ora di media alla volta di Pisa. Ancora deve essere svelato nei dettagli la parte conclusiva del percorso, ma un dato è certo: l’arrivo sarà – e non poteva certo essere altrimenti – in piazza dei Miracoli, per quello che sotto la Torre si pensa e spera possa essere un volano di promozione turistica di altissimo livello. In totale circa 30 km, senz’altro adatti agli specialisti della corsa contro il tempo. Nell’ultimo arrivo sotto la Torre si impose il danese Jorgen Marcussen: correva l’ormai lontano 1980 e anche in quel caso si trattava di una crono, tra Pontedera e Pisa.

Il nostro Mortirolo

Il giorno successivo la partenza sarà da Viareggio – si ventila la possibilità della Darsena – e l’arrivo a Castelnuovo ne’ Monti, dopo circa 190 km. La carovana sfiorerà di nuovo Lucca, raggiunta attraverso la salita del monte Pitoro (o, in alternativa, del monte Magno, il luogo prediletto da Giorgio Gaber). Poi il trasferimento verso la Garfagnana e lo spauracchio di questa tappa. Si passerà infatti da San Pellegrino in Alpe, il centro abitato più alto di tutto l’Appennino posto quasi al termine di una salita che ha poco da invidiare ai grandi nomi alpini. Per dirla in numeri: 14 chilometri per arrivare a oltre 1.600 metri con pendenza media dell’8,7 e punte del 18%. Nel 2000 l’ultimo passaggio, con il fiorentino Francesco Casagrande in solitaria (avrebbe poi vinto la tappa all’Abetone). Da lì all’arrivo mancheranno ancora circa 90 km di un tracciato nervoso che non farà dormire sonni tranquilli a tanti corridori.


 

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