Maltempo
Max Allegri, l’addio amaro alla Juventus e la “terapia del gabbione”. Cosa può succedere oggi
Prima la sfuriata in campo, poi l’alterco col direttore di Tuttosport: la Juve è irritata. Addio amaro, ma tra una “gabbionata” e una partita a padel, Livorno saprà coccolarlo
La conquista della Coppa Italia, la quindicesima nella storia della Juventus, alla fine, è passata in secondo piano. Così come il fatto che, nella notte romana, il livornese Max Allegri sia diventato il “conquistatore” per eccellenza di questo trofeo, dopo averlo più di ogni altro collega. Invece no, il calcio giocato è finito in secondo piano. Sì, perché l’allenatore che aveva brindato al suo ritorno sulla sella bianconera proprio dai Bagni Fiume, con una “gabbionata” in mezzo a tanti amici in ricordo di Armando Picchi, il 28 maggio 2021, potrebbe tornare ora a leccarsi le ferite nella sua Livorno.
Cominciamo dalla fine, ovvero dalla pausa di riflessione che si è presa la Juventus, in attesa di capire se punire l’atteggiamento iracondo del proprio allenatore, ponendo fine al rapporto in essere in anticipo rispetto alla fine della stagione, addirittura da oggi.
Si sta valutando tutto, dall’esonero anticipato - nel caso la squadra, per le ultime due gare, andrebbe a Montero - agli strascichi legali che questa vicenda si porterebbe dietro. Di certo, al momento, c’è la squalifica per due giornate di gara del tecnico – da scontare in Coppa Italia - e un’ammenda di 5mila euro per «l’atteggiamento aggressivo e di plateale e polemico dissenso nel contestare una decisione arbitrale, rivolgendo gesti irridenti nei confronti del direttore di gara».
A questo va aggiunto che lo show al contrario dell’Olimpico da parte dell’allenatore toscano, ha messo sotto ai riflettori una frattura insanabile con la società. Il pomeriggio di ieri è scivolato scandendo un istante dopo l’altro quello che pare essere un divorzio annunciato, ma che solo oggi potrà conoscere l’epilogo definitivo. L’ira contro Vaciago Tutto ha fatto rumore, tranne il risultato sportivo e la conquista di un trofeo. Allegri ha cominciato con le parole gridate dal campo al designatore arbitrale Rocchi («Dov’è Rocchi?» ha detto voltandosi verso la tribuna dopo essere stato espulso) e poi quelle ribadite nel ventre dell’Olimpico al giornalista Guido Vaciago, direttore di Tuttosport («Direttore di m...! Sì, tu direttore di m.... Scrivi la verità sul tuo giornale, non quello che ti dice la società! Smettila di fare le marchette con la società. Guarda che so dove venire a prenderti. So dove aspettarti. Vengo e ti strappo tutte e due le orecchie. Vengo e ti picchio sul muso. Scrivi la verità sul giornale» come riportato tra virgolette dallo stesso direttore in un editoriale on line pubblicato sul sito Tuttosport.com).
Nel pomeriggio di ieri, poi, a diramare la versione dell’allenatore ci ha pensato il suo legale, Paolo Rodella secondo cui questa ricostruzione non sarebbe veritiera, essendoci stato, a suo dire, solo un alterco verbale con il direttore del quotidiano, nel corso del quale entrambi si sarebbero insultati a vicenda. Ma non è tutto, perché a far le spese della sfuriata del tecnico sarebbe stato anche ad un set di luci di LaPresse allestito dall’agenzia per un fotoshooting per la Serie A, colpito a calci . La Juventus, che subito ha fatto arrivare le proprie scuse al giornalista e all’editore, si è offerta di rimborsare i danni causati. Subito dopo, in sala stampa, l’ Allegri furioso si è concentrato sul futuro che verrà. La città al suo fianco «Tra una decina di giorni sarò al mare», ha detto per gettare acqua sul fuoco l’allenatore. Come ogni estate trasformerà Livorno e la sua Antignano nel quartier generale dove ricaricare le pile, trasformando il “gabbione” dei bagni Fiume nella soluzione migliore per poterlo riconciliare col mondo, in attesa di decidere quello che sarà il suo futuro. Il divorzio con la Juventus, del resto, è lì, ad un passo. Che il bivio fosse imminente, era chiaro da tempo. Così come il nome del candidato principale a raccoglierne l’eredità, quel Thiago Motta che ha trascinato dopo una stagione efficace ed emozionante il Bologna nel circolo dell’Europa che conta, la Champions. Tra i motivi che possono aver scatenato la rabbia dell’allenatore, oltre ai risultati che, nelle settimane scorse, faticavano ad arrivare, ci potrebbero essere proprio le voci di risoluzione anticipata dell’accordo con la società bianconera senza, di fatto, alcuna comunicazione esplicita da parte della dirigenza, oltre al feeling magari non proprio ottimale con alcuni vertici aziendali. La frattura con il ds Cristiano Giuntoli, l’altra sera, è stata sancita sotto gli occhi delle telecamere proprio all’Olimpico.
Il gesto dell’allenatore, quell’indicazione ad andare altrove diretto verso il ds, per quanto ridimensionata durante la conferenza stampa post vittoria, non è passato inosservato e, sicuramente, ha imbarazzato oltremisura il club, anche alla luce dell’escandescenza manifestata dal tecnico già in campo. Aspettando il futuro Tra non troppi giorni, forse anche subito, Allegri tornerà ad Antignano, nel suo quartier generale, e, tra una partita di padel al club “Coop Tennis Livorno” di Banditella e un salto al Bar Ughi, nel quartiere di Coteto, abbracciato dalla sua città, potrà spazzare via tutte le tossine possibili, cominciando a guardare al futuro. Sì, perché sulle sue tracce, nemmeno troppo in maniera silenziosa, si è messo da un po’ il Bayern Monaco. Certo, gli ostacoli non mancano. Intanto, c’è la questione linguistica: Allegri non parla tedesco e pure l’inglese potrebbe essere, almeno all’inizio, un po’ complicato da gestire. E poi, a trattenerlo in Italia c’è il figlio Giorgio, 12 anni, che vive e studia a Torino. La voce, registrata da più parti, tuttavia c’è e non pare campata per aria, pure se i tempi potrebbero non essere ancora maturi. Resta solo da aspettare.