Nuove edificazioni a Prato, ma in 400 firmano per dire “no”. La zona, i progetti e i motivi del comitato
Previsto anche un supermercato: «Interventi che insistono su un territorio fragile anche dal punto di vista idrogeologico»
PRATO. Non si placa l’eco dell’abbattimento e sostituzione degli alberi su via Firenze avvenuta nei mesi scorsi. Adesso arriva altra benzina sul fuoco con l’eventualità di nuove edificazioni nella frazione a est della città. In modo particolare quella di un nuovo supermercato che occuperà un’area di circa 20 mila metri quadrati.
La vicenda dei 47 tigli che sporgevano sulla carreggiata dell’arteria stradale e tagliati, quindi, potrebbe essere stato solo il primo capitolo di un braccio di ferro tra il comitato e l’amministrazione comunale. Adesso, il cosiddetto gruppo autoconvocato, “Salviamo via Firenze”, concentra l’attenzione su una variante urbanistica che dovrebbe permettere la realizzazione di un supermercato nella zona fra la Macine e la Querce. E “Salviamo via Firenze” alza di nuovo le barricate.
«Oltre a edificazioni private e pubbliche già previste dal piano operativo, si è aggiunta una variante che consentirà la costruzione di un supermercato nel centro della frazione della Macine», scrive il gruppo di cittadini precisando che sono già state raccolte 400 firme di pratesi e residenti proponendo una petizione contraria agli interventi.
«Interventi – annuncia Andrea Coveri del nuovo comitato degli autoconvocati – che insistono su un territorio fragile anche dal punto di vista idrogeologico, che porteranno a congestionare ulteriormente il traffico su una strada (la stessa via Firenze dei tigli abbattuti) già ai limiti della praticabilità. Chi si oppone evidenzia come non sia stata presa in considerazione alcuna ipotesi di ristrutturazione e riuso di edifici già costruiti. Il Comune tramite l’assessore ai Lavori pubblici Marco Sapia e la sindaca Ilaria Bugetti difende gli interventi, richiamando anche il “processo partecipativo” svolto nel 2022 nelle due frazioni di La Macine e La Querce per dimostrare la condivisione delle scelte. Chi aveva contestato nel 2024 l’abbattimento dei tigli aveva già mosso critiche radicali allo svolgimento di quel processo partecipativo, all’uso improprio e alle forzature di quanto da esso si poteva ricavare come espressione dell’assenso dei cittadini. Critiche alle quali l’amministrazione non ha mai risposto. La sindaca Bugetti ha recentemente sostenuto nel corso di un incontro pubblico che “La città deve ancora crescere. Ci sono aree dove è previsto di costruire e si costruirà”. Anche perché, ha spiegato la sindaca, gli “oneri di urbanizzazione” legati alle nuove costruzioni sono una risorsa essenziale per fare quello che sarà possibile per mettere in sicurezza il territorio».
«Ma la fragilità del territorio e la precarietà della sicurezza ambientale – riprende il comitato – non dipendono anche dall’eccessiva cementificazione? E i report dell’Ispra (Istituto nazionale per la protezione ambientale ndr) 2023 e 2024 dicono che sul territorio pratese gli indici del consumo di suolo sono i più alti della Toscana».
Intanto domani, 28 aprile, alle 10,45, è convocata la seduta congiunta delle Commissioni consiliari 3 e 4 per discutere, fra le altre cose, della petizione “relativa alla realizzazione di un nuovo punto commerciale di media distribuzione in via Amerigo Bresci e di altre costruzioni nel quartiere de La Querce”. Si annuncia dunque un confronto tra i promotori della petizione e l’amministrazione.
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