Il Tirreno

Prato

La svolta sui diritti

Sorpresa: la sindaca di Prato scende in piazza al fianco dei lavoratori pachistani

di Paolo Nencioni

	La sindaca Ilaria Bugetti in piazza coi lavoratori pachistani (foto Giovanni Tarducci)
La sindaca Ilaria Bugetti in piazza coi lavoratori pachistani (foto Giovanni Tarducci)

Colpo di teatro al termine del corteo organizzato dal Sudd Cobas sui tre pacchi incendiari spediti ad altrettante aziende della logistica cinese

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PRATO. Ci sono immagini che parlano molto più di tante parole, e quella della sindaca Ilaria Bugetti che scende in piazza al fianco degli operai pachistani che protestano contro lo sfruttamento nelle aziende cinesi è certamente una di queste. È successo alle 17 di oggi, 22 febbraio, al termine del corteo organizzato dal sindacato Sudd Cobas per riaccendere i riflettori sulle infiltrazioni della criminalità nel settore della logistica (dopo i tre pacchi incendiari dello scorso fine settimana in altrettanti capannoni tra Prato, Carmignano e Campi Bisenzio).

Un’immagine, quella di Ilaria Bugetti attorniata dai gilet arancioni del Sudd Cobas, che segna almeno simbolicamente un cambio di passo rispetto ai tempi recenti. Sembra passato un secolo e invece è solo un anno da quando Comune e Sudd Cobas parlavano due lingue diverse e inconciliabili. Con l’ex sindaco Matteo Biffoni i gilet arancioni non si sono mai intesi da quando, ormai sette anni fa, il sindacato che allora si chiamava Si Cobas ha iniziato una lunga serie di vertenze contro lo sfruttamento della manodopera (in larga parte pachistana) nelle tante aziende a conduzione cinese. Colpa di metodi (presidi e picchetti) che l’ex sindaco e la sua giunta non hanno mai digerito, preferendo quelli più soft dei sindacati confederali. Che però in quelle fabbriche semplicemente non ci sono.

E non più tardi della scorsa settimana sembrava che non fosse cambiato granché, quando la polizia municipale si è presentata al presidio del Sudd Cobas davanti al Maglificio Cxl di via Paronese, dove è in corso uno sciopero, e ha multato i manifestanti per l’occupazione abusiva del suolo pubblico. Le due parti si sono poi chiarite, c’è stato un incontro in Comune e la stessa sindaca ha detto che proporrà una modifica al Regolamento comunale per non applicare le regole sul suolo pubblico all’attività sindacale.

Ieri il corteo dei manifestanti, tra i quali non è sfuggita la presenza dell’assessora Maria Logli, è partito dalla stazione di Porta al Serraglio ed è sfilato lungo le strade del centro storico per concludersi proprio in piazza del Comune, dove c’è stato il colpo di teatro quando la sindaca è scesa dal suo ufficio e ha preso in mano il megafono. Luca Toscano e Sarah Caudiero del Sudd Cobas giurano che è stata una sorpresa anche per loro.

«Il lavoro dell’amministrazione comunale è quello di stare al fianco dei lavoratori – ha detto la sindaca – ascoltare le istanze di tutti e provare a trovare le soluzioni. Lottare per la legalità e quindi per un lavoro buono e sicuro, significa lottare per la parte sana del nostro distretto. Un distretto che vogliamo tutelare e valorizzare. Sulla sicurezza nei luoghi di lavoro proseguiamo il nostro impegno con la Regione nella speranza che presto gli ispettori Asl e la polizia municipale vengano affiancati anche dagli ispettori del lavoro». Una richiesta, quella di integrare la squadra interforze con gli ispettori del lavoro, che Ilaria Bugetti va ripetendo da un po’ di tempo.

In precedenza Luca Toscano, in via Magnolfi, aveva messo l’accento sul rischio che siano i lavoratori a pagare le conseguenze della guerra in atto nel settore della logistica cinese. «Questi lavoratori hanno maneggiato pacchi che poi si sono rivelati essere delle bombe – ha detto – e questa è una cosa gravissima».

Sul fronte delle indagini non ci sono novità, ma è chiaro che dietro agli attentati incendiari c’è una mano esperta, oltre che determinata.

Intanto proseguono le polemiche dopo la trasmissione “L’aria che tira” di David Parenzo su La7, accusata da Confartigianato di aver denigrato il distretto tessile sano.

«È sicuramente giusto denunciare le condizioni di illegalità – dice la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti – ma è doveroso farlo in modo corretto da un punto di vista giornalistico, ascoltando sia gli imprenditori veri sia i loro rappresentanti, rispettoso di tutti colori, italiani e non, che lavorano nel rispetto della legge. Un servizio del genere più che fare informazione costruisce una narrazione tossica contro le imprese e i lavoratori».

«Il fenomeno dello sfruttamento è profondamente radicato e non può essere ridotto a una semplice divisione tra distretto “sano” e “parallelo” – commenta Aksel Fazio, responsabile lavoro del Pd provinciale – La preoccupazione espressa dalle categorie economiche, che condividiamo, non è solo una questione etica e di giustizia sociale, ma un problema che incide sullo sviluppo del nostro tessuto produttivo. Le semplificazioni e gli slogan possono fare rumore ma non risolvono i problemi». 

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