Il Tirreno

Prato

La condanna

Vernio, la ladra era l’amica di famiglia: la derubata la inchioda con una telecamera nascosta

di Paolo Nencioni

	Il momento del furto ripreso dalla telecamera nascosta nello studio
Il momento del furto ripreso dalla telecamera nascosta nello studio

Dopo mesi di furti una donna è stata condannata a tre anni: si era appropriata di orologi d’oro e altri oggetti preziosi

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VERNIO. Si sono fidati dell’amica di famiglia, lei li ha derubati e ieri è stata condannata a tre anni di reclusione. Questo l’esito del processo nei confronti di Gabriella Papi, una donna di 68 anni residente a Vernio che nel settembre 2021 è stata denunciata da Roberta Becheroni, anche lei residente a Vernio.

Fino a quattro anni fa le due donne erano amiche, tanto che Roberta aveva chiesto a Gabriella di accudire l’anziana madre quando lei era al lavoro. Nei primi mesi del 2021, però, la padrona di casa, che condivide l’abitazione con la madre, il fratello e la cognata, si è accorta che avevano iniziato a sparire dei gioielli, anche abbastanza preziosi. Anelli, collane, orologi d’oro. All’inizio ha pensato che potessero essere stati persi, poi ha capito che qualcuno li aveva rubati, ma non riusciva a capire chi potesse essere stato, visto che sulle porte non c’erano segni di effrazione e nessuno aveva sorpreso ladri in casa.

Nel frattempo i gioielli continuavano a sparire e Roberta Becheroni nella denuncia presentata ai carabinieri dice che ne parlò anche in presenza di Gabriella Papi. Quest’ultima le avrebbe consigliato di chiudere a chiave le porte della camera. Per maggiore sicurezza, Roberta Becheroni decise di acquistare una cassaforte, che fece installare a maggio nello studio. Nella stessa stanza c’è anche un armadio-cassaforte dove il fratello di Roberta tiene le sue armi e ogni tanto lascia denaro contante, come accaduto nelle ultime settimane prima della denuncia.

Nel mese di settembre gli occupanti della casa si sono accorti che dalla cassaforte erano spariti altri gioielli e 300 euro in contanti. A questo punto i sospetti si sono appuntati su Gabriella Papi e così la padrona di casa ha acquistato una telecamera e l’ha nascosta nello studio, rivolta verso la cassaforte. I sospetti hanno subito trovato conferma: nella cassaforte è stata lasciata una busta con mille euro e la mattina seguente Roberta Becheroni è uscita come tutti i giorni per andare al lavoro con la nipote. Fatti pochi chilometri, le due donne si sono fermate e hanno controllato sul cellulare della nipote, collegato con la telecamera, che cosa stava succedendo in casa. Così hanno visto Gabriella Papi che prendeva le chiavi della cassaforte e prendeva qualcosa dall’interno. Roberta e la nipote, insieme al fratello e a un altro nipote, sono tornati a casa e hanno messo alle strette l’ormai ex amica Gabriella, chiedendo di restituire quello che aveva preso e anche tutti i gioielli che mancavano all’appello. La donna ha restituito due banconote da 50 euro ma ha detto che per i gioielli non poteva fare niente, perché li aveva dati a suo nipote che, parole sue, li aveva poi dati «agli zingari». Nella denuncia si racconta che a un certo punto Gabriella ha telefonato al nipote e l’hanno sentita che gli diceva «no, va bene dai, mi prendo io tutta la colpa come sempre».

A Roberta Becheroni, poi assistita dall’avvocato Stefano Camerini, non è rimasto che rivolgersi ai carabinieri, il giorno stesso, e dalla denuncia è scaturito il processo che si è concluso ieri davanti al giudice Santinelli. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 10 mesi di reclusione, mentre il giudice ha optato per una condanna più pesante: tre anni per furto aggravato dalla relazione con la parte offesa.


 

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