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Prato, la fognatura degli industriali: «Anas ostacola i nostri lavori»

Fabio Reali presidente del Consorzio Progetto Acqua e Daria Orlandi della Co.Edil che fa parte dell’Ati per la realizzazione della fognatura industriale
Fabio Reali presidente del Consorzio Progetto Acqua e Daria Orlandi della Co.Edil che fa parte dell’Ati per la realizzazione della fognatura industriale

Il Consorzio Progetto Acqua lamenta le pastoie burocratiche

27 ottobre 2024
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PRATO. Procedono i lavori per la costruzione della fognatura industriale di Prato, infrastruttura realizzata da Progetto Acqua - consorzio che riunisce 200 imprese utilizzatrici di acqua, per lo più tintorie e rifinizioni tessili, dell'area pratese - allo scopo di integrare e migliorare l'attuale rete fognaria del territorio. Terminato nel 2021 il primo tratto, che serve le imprese del Macrolotto 1, parte il cantiere del secondo tratto, che con i suoi 6 chilometri di rete coprirà il Macrolotto 2. Impegnata nella costruzione dell'infrastruttura è una Ati-Associazione temporanea di imprese fra quattro aziende edili del territorio: Co.Edil srl SB, Varvarito Lavori srl, Endiasfalti spa e La Calenzano Asfalti spa; direttore dei lavori è l'ingegner Davide Malossi dello studio A4 Ingegneria, anch'esso di Prato. Gli ulteriori lotti della fognatura industriale previsti dalla progettazione esistente copriranno il Macrolotto 0 e Montemurlo.

L'investimento da parte di Consorzio Progetto Acqua è pari a 8 milioni, che vanno a sommarsi ai 5,3 milioni occorsi per la realizzazione del primo lotto. Oltre che da risorse proprie di Progetto Acqua e dal contributo a fondo perduto di Ait-Autorità idrica Toscana e Publiacqua, l'opera è finanziata principalmente dal credito concesso da Banco Bpm.

L'opera nel suo complesso è prevista dall'Accordo di programma che Confindustria Toscana Nord (che con le associazioni artigiane pratesi è presente in Progetto Acqua) ha sottoscritto nel 2015 e rinnovato nel 2023 con, fra gli altri, la Regione Toscana e il comune di Prato. L'accordo prevede che la fognatura industriale sia realizzata dal Consorzio Progetto Acqua per Prato e Montemurlo e da Publiacqua per la Val di Bisenzio.

«Siamo orgogliosi del lavoro che stiamo facendo e che contribuisce in maniera decisiva alla salvaguardia dei corpi idrici superficiali – commenta il presidente di Consorzio Progetto Acqua, Fabio Reali – Un intervento quindi con una forte valenza ambientale che, a regime, potrà dare un suo contributo anche alla sicurezza idrogeologica del territorio. La fognatura industriale è un'opera necessaria. Del problema si sarebbe dovuta occupare la parte pubblica fin dal 2006 con il primo Accordo di programma. Poi, dopo infinite battute di arresto, come imprese del Consorzio Progetto Acqua abbiamo deciso di assumerci l'onere di realizzare una fognatura riservata alle attività produttive, alleggerendo quindi la portata della rete fognaria originaria che rimarrà destinata all'uso civile».

« L'investimento totale è ingente, stimabile a oggi intorno ai 48 milioni – aggiunge Reali – dopo il cantiere in partenza per il Macrolotto 2, il prossimo tratto partirà dall'area di Calice in direzione Agliana e Galciana, propedeutico a raggiungere Montemurlo. Parallelamente stiamo progettando l'ultimo segmento, di oltre 12 chilometri, che inizierà da Baciacavallo e arriverà fino a Santa Lucia coprendo anche il Macrolotto 0. Tempistiche indefinite, e non per nostra responsabilità. Occorrerebbe un miglior coordinamento fra i nostri interlocutori pubblici, enti e uffici autorizzativi che spesso generano ostacoli burocratici, con lungaggini e costi aggiuntivi. La volontà condivisa espressa negli Accordi di programma va nel senso della realizzazione da parte nostra di quella che viene riconosciuta come un'opera di interesse pubblico: sarebbe auspicabile che alla convergenza politica facesse seguito una più efficiente collaborazione sul piano operativo. Per fare un esempio, si riscontra da parte di Anas una non giustificata resistenza a permettere la realizzazione dell'opera, che, lo ribadisco, è di interesse pubblico e ha una forte valenza ambientale». Anas è stata cercata dal Tirreno per avere anche una sua versione dei fatti ma a oggi non abbiamo ricevuto un riscontro.

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