Il Tirreno

Prato

Il report

Qualità dell’aria, c’è una città toscana fra le peggiori città in Europa: i rischi per la salute

di Alessandro Formichella
Qualità dell’aria, c’è una città toscana fra le peggiori città in Europa: i rischi per la salute

Prato è stata inserita al 318° posto su 375 realtà messe sotto esame

30 settembre 2024
3 MINUTI DI LETTURA





PRATO. Nella classifica europea della European city air quality, Prato è classificata con il termine inglese “poor” (deteriorato nda) . In questo caso “poor” è applicato nella graduatoria fatta dal report 2022-2023 sulla qualità dell’aria dell’Agenzia europea per l’ambiente (Eea) .

Ed ecco che Prato non ha granché di cui rallegrarsi; si posiziona al 318esimo posto in Europa, registrando una media 15, 8 ug/m3 di particolato fine, ossia di concentrazione media di polveri Pm 2,5 a metro cubo. L’analisi e il report dell’Agenzia europea per l’ambiente è stato redatto sul totale di 375 città della Ue, e il rank, o posizionamento, al 318esimo chiarisce lo stato e le condizioni dell’inquinamento atmosferico più di molte altre indicazioni. La qualità dell’aria che si respira dal campionamento fatto nella città, è cattiva.

Cosi dice il report della Eea. Il colore che viene dato alla città è quello di un punto arancione sulla carta geografica. L’indicatore peggiore è simbolicamente dato con un punto di colore nero. Non che le città attorno e della Toscana stiano molto meglio; solo Livorno riesce ad aggiudicarsi un punto di colore celeste sulla cartina, registrando, fra il 2022 e il 2023, 7, 8 ug/m3 di particolato fine a metro cubo. La città della costa ha una posizione in classifica di gran lunga migliore; 65esimo posto fra le città europee prese in esame. Il Pm 2.5, chiamato anche particolato fine, è una delle componenti principali dell’inquinamento atmosferico ed è, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, strettamente legato al verificarsi di gravi problemi di salute, come malattie respiratorie e cardiovascolari.

Lo studio dell’European city air quality, nel prendere in esame 375 città europee, rileva che solo 13 centri urbani sono riusciti a mantenere livelli di particolato inferiori alla soglia di 5 ug/m³, così come viene indicato dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) quale valore guida per la tutela della salute. Secondo il rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente, i dati da poco pubblicati evidenziano come l’inquinamento atmosferico rappresenti un problema grave nelle città industriali italiane, dove la combinazione di traffico veicolare, fabbriche e condizioni climatiche, amplifica le condizioni di un ambiente malsano. L’esposizione prolungata a livelli elevati di Pm 2.5, sempre secondo l’Oms, è associata a un aumento del rischio di malattie croniche come asma, bronchite, infarti e ictus, oltre a essere una delle principali cause di morte prematura.

Sempre secondo l’Eea, organismo dell’Unione europea, la situazione in cui vengono a trovarsi le città con una media annua di Pm2, 5 fra 15 e 25 ug/m³, proprio come Prato, richiederebbe interventi urgenti per il miglioramento della qualità dell’aria per ridurre i rischi di salute sui cittadini. Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente si renderebbe urgente e necessario, come si legge nel report, l’uso di trasporti sostenibili e non inquinanti e la forte riduzione dei fattori scatenanti, come uso dell’auto per brevi percorsi, efficientamento energetico delle abitazioni e riduzione delle emissioni industriali. Politiche di ampio respiro per una riqualificazione strutturale della città ma anche e soprattutto di crescita culturale della comunità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
La tragedia

Vernio, uccide il marito e poi tenta di togliersi la vita

Sportello legale