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Grembiule vietato in una scuola toscana, una mamma: «È uno strumento di uguaglianza, i capi firmati non se li possono permettere tutti»

di Paolo Nencioni
I bambini di una scuola materna col grembiule regolamentare (Foto d’archivio)
I bambini di una scuola materna col grembiule regolamentare (Foto d’archivio)

Una novità controversa a Montemurlo giustificata così: «È scomodo». L’assessora Baiano: «Non l’ha deciso il Comune»

21 settembre 2024
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MONTEMURLO. Grembiuli vietati nelle scuole materne comunali di Montemurlo. A segnalare questa novità, non gradita a tutti i genitori, è stata la mamma di un alunno che frequenta la materna Tintori di Bagnolo, una delle cinque che ricadono nell’Istituto comprensivo Margherita Hack. Il motivo della messa al bando del grembiule sarebbe che non è comodo.

Le critiche di una mamma

«Settembre, ricomincia la scuola e i social sono invasi da foto di bambini sorridenti davanti i cancelli delle scuole con i loro zainetti, i loro sogni nei loro grembiuli appena stirati – scrive la mamma – Tutti tranne quelli che frequentano le scuole materne di Montemurlo dove il caro grembiulino a quadretti è stato bandito! Si sa, il grembiule non è obbligatorio, ma alle materne di Montemurlo è obbligatorio non metterlo, per comodità si dice. Ma comodità per chi o per cosa esattamente? ». Il divieto di indossare il grembiulino sarebbe stato comunicato a voce dalle insegnanti, senza alcuna comunicazione scritta.

«Il grembiule è un simbolo di appartenenza»

«Da sempre – aggiunge la mamma – il grembiule rappresenta un simbolo di appartenenza alla prima comunità che il bambino incontra nel suo percorso di vita con delle regole semplici da rispettare. Un grande alleato delle mamme dei piccoli artisti colorati di tempere, erba, cibo e chissà cosa. Uno strumento di uguaglianza, una livella sociale. Perché non tutte le famiglie, forse, possono permettersi di collezionare le ultime t-shirt della Disney o avere una felpa di ogni supereroe, o magari alla sorellina più piccola si possono ancora sfruttare le magliette del fratello maggiore, tanto sopra il grembiule alla fine sono tutti uguali».

«A Montemurlo è stato deciso che è scomodo – continua la mamma – Invece di insegnare fin da piccoli che nella scuola come nella vita ci sono delle regole da rispettare, iniziando dalle piccole cose, imparare magari ad abbottonarsi da soli il grembiule invece di rinunciare in partenza perché tanto non lo sanno fare. A farsi riconoscere ognuno dalla propria personalità anziché dalla propria felpa. Ad essere consapevoli di appartenere ad un gruppo di persone con cui crescere insieme. A rispettare una divisa e quello che rappresenta oggi un grembiule a quadretti, domani magari un camice o un uniforme. E poi magari abituarsi fin da piccoli che la vita non è e non può essere sempre “comoda”».

La risposta delle istituzioni

L’assessora alla Pubblica istruzione Antonella Baiano, interpellata in merito, spiega di non saperne niente. La decisione sarebbe stata presa dal Collegio dei docenti, che gode di autonomia in questo genere di cose. Il Comune in ogni caso si sta informando per capire se davvero il motivo della messa al bando del grembiulino è la sua scarsa comodità.

Il divieto di grembiulino, a quanto sembra, è una novità che riguarda solo le materne comunali di Montemurlo. Non risultano iniziative simili negli altri comuni della provincia. Una novità che presenta i suoi pro e i suoi contro. Ha certamente il vantaggio di far risparmiare un po’ di soldi alle famiglie (per l’acquisto del grembiule), ma espone al rischio che emergano anche differenze di capacità di spesa nell’abbigliamento dei bambini.

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