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Profumo di Prato sul red carpet: a Venezia la creazione di Giugni

di Elena Andreini
Giorgia Zaros (a sinistra) e Alice Rita Giugni (foto Ludovica Barone)
Giorgia Zaros (a sinistra) e Alice Rita Giugni (foto Ludovica Barone)

L’essenza prodotta dall’artigiana di via 7 Marzo sfila alla Mostra del cinema

06 settembre 2024
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PRATO. Un pezzo di Toscana sfila sul Red Carpet veneziano, anzi un’essenza realizzata nel laboratorio pratese di Alice Rita Giugni lascia la propria scia elegante e preziosa sul tappeto più ricercato del cinema. “Venezia”, questo il nome del profumo ideato da Giugni e “indossato” dalla modella Miss Red Carpet Giorgia Zaros vestita dalla stilista pratese Eleonora Lastrucci, il cui abito ha ispirato la creazione dell’essenza.

“Venezia”, racchiuso in un antico flacone vintage di Murano, si ispira alle onde olfattive della storia della città lagunare, giocate con sapienza dall’abilità di Alice Giugni mescolando la magia e la sensualità ispirata da Venezia e dal suo passato di crocevia commerciale e cosmopolita.

L’essenza

«Ogni essenza – spiega Giugni – è ispirata alla città: dai traffici commerciali, alle note esotiche e poi sono presenti essenze particolari. Per creare questo profumo mi sono immaginata il ballo in maschera del Doge, dove compare questo profumo che potrebbe aleggiare addosso ad una donna bellissima e misteriosa, incantatrice, nascosta dietro una maschera. L’idea centrale è stata un profumo che fosse elegante e ricercato in modo da potersi abbinare all’abito nero di Eleonora Lastrucci e alla bellezza raffinata di Giorgia Zaros».

“Venezia”, l’essenza custodita nella boccetta vintage, è frutto di una lunga lavorazione utilizzando le antiche tecniche della profumeria fiorentina, per legare olfattivamente la Toscana alla città dei dogi. «L’essenza principale del profumo comprende legni e resine pregiate come l’oud dell’albero di Aquilaria e polvere pura di iris fiorentino, lavorata a mano da me, un modo per rendere il legame con la Toscana e con l’abito nero ideato da Lastrucci. Il profumo è dotato di note molto sensuali come la tuberosa e il gelsomino e la rosa damascena».

La storia

Nel laboratorio di via 7 Marzo 16A a Prato Alice Rita Giugni crea e produce profumi da una decina di anni, da quando ha deciso di intraprendere questa strada, anzi questo “sentiero” come il titolo del libro di Cristina Carboni a cui Giugni fa riferimeno. «Dieci anni fa studiavo medicina – racconta Giugni – poi ad un certo punto per questioni personali mi sono fermata, come se volessi trovare un’altra strada. Mia zia mi regalò un libro, “Il sentiero dei profumi”, quel libro mi ha cambiato la vita. Come la storia che narra, la rinascita di una persona seguendo i profumi, anch’io ho capito quale sarebbe stato il mio sentiero. Per tre anni ho studiato alla Scuola Italiana dei profumi a Firenze e alla scuola di naturopatia, spinta dall’idea di poter aiutare con i profumi».

Studia i fiori di Bach e gli oli essenziali e inizia a ideare nuove profumi, come una sarta, su misura legando le essenze alla personalità di si rivolge a lei. La sua è una profumeria artigianale etica e vegana. «Utilizzo surrogati sintetici, non prodotti provenienti da animali – racconta Giugni – e poi cerco di fare una profumeria che rispetti l’ambiente con boccette riutilizzabili, materiali che non inquinano e sostanze naturali». Inoltre Alice insegna anche come educare l’olfatto e lo fa con una serie di corsi, oltre a creare essenze legate alla musica e alla pittura.

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