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Il caso

La deputata di Forza Italia promuove a sorpresa il carcere di Prato dopo il suicidio

di Paolo Nencioni

	Erica Mazzetti davanti all'ingresso del carcere di Prato
Erica Mazzetti davanti all'ingresso del carcere di Prato

Erica Mazzetti in visita alla Dogaia: «Le celle sono tenute bene, fondamentale tenere occupati i detenuti»

03 agosto 2024
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PRATO. Sabato scorso, 27 luglio, un giovane detenuto si è tolto la vita nel carcere della Dogaia, il terzo in sette mesi, e un paio di giorni prima c’era stata una mezza rivolta nella casa circondariale, con luci staccate e lenzuola date alle fiamme, ma per la deputata Erica Mazzetti di Forza Italia, che ieri ha fatto una visita all’interno del carcere, «la situazione è molto migliore di quella che viene rappresentata». Una promozione a sorpresa, dunque, di fronte ai cronisti che l’hanno attesa all’ingresso e che magari si aspettavano di ascoltare parole simili a quelle pronunciate nei giorni scorsi da altri esponenti politici di diverso colore sull’inadeguatezza della struttura carceraria.

Invece no. «Le celle sono tenute abbastanza bene – dice la deputata – Non ho visto nessuna criticità igienico-sanitaria, c’è un reparto scolastico, la palestra, l’assistenza sanitaria gestita dall’Asl. I detenuti li ho visti tranquilli». Niente a che vedere con quello che succede a Sollicciano, insomma.

Ecco, se proprio vogliamo trovare una pecca, c’è una carenza di ufficiali e sottufficiali della polizia penitenziaria. «A Prato, con 600 detenuti – spiega Mazzetti – c’è lo stesso numero del carcere di Pistoia, che ha poco più di 60 detenuti. Su questo bisogna lavorare». E anche sulle attività per tenere occupati i detenuti. Attualmente lo fanno 100 su 600 a rotazione, ma secondo Mazzetti è questa una delle chiavi per mantenere un clima più sereno.

E però, quando non ci sono le visite dei parlamentari, i detenuti si agitano. E ogni tanto decidono di farla finita. Il problema delle risse e delle proteste eclatanti come quella delle scorsa settimana, secondo Erica Mazzetti, è legato a due fattori: l’attesa per il cosiddetto decreto “svuotacarceri” che lunedì arriva alla Camera, e l’estate. «Sì, la polizia penitenziaria mi ha detto che di solito quando arriva l’estate i detenuti tendono ad agitarsi di più».

Quanto alla questione del direttore, più volte annunciato ma mai arrivato (Vincenzo Tedeschi continua a dividersi tra la Dogaia e Sollicciano), secondo Erica Mazzetti è la solita storia di Prato penalizzata rispetto a Firenze: «Prato continua a essere penalizzata dalla vicinanza a Firenze. Spetta a noi parlamentari pretendere maggiore attenzione per far capire l'importanza di Prato».

«Chiederò al governo un’attenzione maggiore per il carcere di Prato – ha poi scritto in una nota – fermo restando che, per le risorse attualmente stanziate, la situazione non è affatto emergenziale; per fortuna, ho constato, durante la visita di stamani, che i detenuti possono fare sport, studiare, in parte – circa 100 a rotazione – possono lavorare, in una parola possono, se vogliono, costruirsi un futuro diverso e migliore».

«Si può fare di più e si può migliorare le condizioni di detenzione – aggiunge – ma anche di lavoro per i dipendenti nel carcere della Dogaia, perché la dignità della persona è intoccabile, ma qui c’è una buona base su cui costruire. Grazie, inoltre, alla donazione dei Rotary i detenuti hanno la disponibilità di ventilatori che alleviano il caldo; dovrebbero partire, ma verificherò, anche i lavori per adeguamento impianti igienico-sanitari e per l’efficientamento. Riferirò richieste, criticità ma anche punti positivi che ci sono al viceministro Sisto nonché responsabile nazionale del Dipartimento Giustizia di Forza Italia. Non solo, mi impegno anche a fare alcune iniziative in carcere e a rilanciare la collaborazione con il mondo dell'impresa, fondamentale per migliorare la dignità della persona, come già la legge attesa lunedì alla Camera prevede».

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