La deputata di Forza Italia promuove a sorpresa il carcere di Prato dopo il suicidio
Erica Mazzetti in visita alla Dogaia: «Le celle sono tenute bene, fondamentale tenere occupati i detenuti»
PRATO. Sabato scorso, 27 luglio, un giovane detenuto si è tolto la vita nel carcere della Dogaia, il terzo in sette mesi, e un paio di giorni prima c’era stata una mezza rivolta nella casa circondariale, con luci staccate e lenzuola date alle fiamme, ma per la deputata Erica Mazzetti di Forza Italia, che ieri ha fatto una visita all’interno del carcere, «la situazione è molto migliore di quella che viene rappresentata». Una promozione a sorpresa, dunque, di fronte ai cronisti che l’hanno attesa all’ingresso e che magari si aspettavano di ascoltare parole simili a quelle pronunciate nei giorni scorsi da altri esponenti politici di diverso colore sull’inadeguatezza della struttura carceraria.
Invece no. «Le celle sono tenute abbastanza bene – dice la deputata – Non ho visto nessuna criticità igienico-sanitaria, c’è un reparto scolastico, la palestra, l’assistenza sanitaria gestita dall’Asl. I detenuti li ho visti tranquilli». Niente a che vedere con quello che succede a Sollicciano, insomma.
Ecco, se proprio vogliamo trovare una pecca, c’è una carenza di ufficiali e sottufficiali della polizia penitenziaria. «A Prato, con 600 detenuti – spiega Mazzetti – c’è lo stesso numero del carcere di Pistoia, che ha poco più di 60 detenuti. Su questo bisogna lavorare». E anche sulle attività per tenere occupati i detenuti. Attualmente lo fanno 100 su 600 a rotazione, ma secondo Mazzetti è questa una delle chiavi per mantenere un clima più sereno.
E però, quando non ci sono le visite dei parlamentari, i detenuti si agitano. E ogni tanto decidono di farla finita. Il problema delle risse e delle proteste eclatanti come quella delle scorsa settimana, secondo Erica Mazzetti, è legato a due fattori: l’attesa per il cosiddetto decreto “svuotacarceri” che lunedì arriva alla Camera, e l’estate. «Sì, la polizia penitenziaria mi ha detto che di solito quando arriva l’estate i detenuti tendono ad agitarsi di più».
Quanto alla questione del direttore, più volte annunciato ma mai arrivato (Vincenzo Tedeschi continua a dividersi tra la Dogaia e Sollicciano), secondo Erica Mazzetti è la solita storia di Prato penalizzata rispetto a Firenze: «Prato continua a essere penalizzata dalla vicinanza a Firenze. Spetta a noi parlamentari pretendere maggiore attenzione per far capire l'importanza di Prato».
«Chiederò al governo un’attenzione maggiore per il carcere di Prato – ha poi scritto in una nota – fermo restando che, per le risorse attualmente stanziate, la situazione non è affatto emergenziale; per fortuna, ho constato, durante la visita di stamani, che i detenuti possono fare sport, studiare, in parte – circa 100 a rotazione – possono lavorare, in una parola possono, se vogliono, costruirsi un futuro diverso e migliore».
«Si può fare di più e si può migliorare le condizioni di detenzione – aggiunge – ma anche di lavoro per i dipendenti nel carcere della Dogaia, perché la dignità della persona è intoccabile, ma qui c’è una buona base su cui costruire. Grazie, inoltre, alla donazione dei Rotary i detenuti hanno la disponibilità di ventilatori che alleviano il caldo; dovrebbero partire, ma verificherò, anche i lavori per adeguamento impianti igienico-sanitari e per l’efficientamento. Riferirò richieste, criticità ma anche punti positivi che ci sono al viceministro Sisto nonché responsabile nazionale del Dipartimento Giustizia di Forza Italia. Non solo, mi impegno anche a fare alcune iniziative in carcere e a rilanciare la collaborazione con il mondo dell'impresa, fondamentale per migliorare la dignità della persona, come già la legge attesa lunedì alla Camera prevede».