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Cassa integrazione quando fa caldo e il “cooling break” come nel calcio: l’idea della Cisl di Prato contro i colpi di calore in edilizia

Cassa integrazione quando fa caldo e il “cooling break” come nel calcio: l’idea della Cisl di Prato contro i colpi di calore in edilizia

Nel 2023 il settore è cresciuto del 5,76% grazie agli incentivi per la ristrutturazione delle abitazioni

30 giugno 2024
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PRATO. Cassa integrazione quando fa troppo caldo e una pausa “cooling break” come nelle partite di calcio quando si lavora e c’è bisogno di reintegrare i sali minerali. Sono le proposte della Filca Cisl per i lavoratori edili nella stagione più calda.

«I lavoratori dell’edilizia sono tra le categorie più a rischio colpi di calore perché esposti ad alte temperature per molte ore del giorno – spiega Stefano Tesi, responsabile Filca per l’area di Prato – È ormai prassi diffusa il ricorso, da parte delle aziende, alla cassa integrazione per pioggia, ma per il caldo non se ne fa frequente uso. Con la circolare 139/2016 e 1856/2018, l’Inps ha chiarito che “le imprese potranno chiedere il riconoscimento della cassa quando il termometro supera i 35° gradi centigradi. Ai fini dell’integrazione salariale, però, possono essere considerate idonee anche le temperature “percepite”».

Oltre a questo, secondo la Filca, sarebbe idoneo valutare, quando possibile, di anticipare l’orario di lavoro per far si che gli operai possano lavorare al mattino quando le temperature sono più basse e concludere quando le temperature diventano proibitive. In aggiunta, nei casi in cui le temperature non raggiungessero i gradi previsti per interrompere l’attività, le aziende potrebbero valutare l’introduzione di un “cooling break”, una breve pausa per permettere ai lavoratori di reintegrare sali minerali ed acqua fresca all’interno di idonei luoghi refrigerati.

«Garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori impegnati nell’edilizia è una priorità per la Filca anche in considerazione dell’aumento dell’età media dei lavoratori del settore, sempre più over 50, per i quali è necessario rivedere anche il tema dell’accesso alla pensione» spiega ancora il sindacato.

Il primo quadrimestre del 2024 ha visto confermarsi il trend positivo del settore edile nella provincia di Prato: in crescita la massa salari, ovvero il volume di affari, che è incrementato del 5,76% rispetto allo scorso anno. Crescono anche le imprese iscritte, con un incremento del 2,40%, così come gli operai attivi che crescono del 4,99%.

Nel 2023 il settore dell’edilizia ha beneficiato di una crescita del settore del 5% grazie agli investimenti per la qualificazione abitativa e trainata dagli incentivi fiscali e dai vari bonus.

Il primo quadrimestre 2024 ha risentito positivamente dell’onda positiva del 2023, ma per il prosieguo del 2024 c’è da aspettarsi una contrazione del comparto dell’edilizia abitativa che risentirà sicuramente della fine dei benefici avuti con i vari bonus e superbonus. Ci si attende invece un incremento degli addetti nel comparto dei lavori pubblici nella provincia grazie all’ampliamento dell’ospedale, il raddoppio della Declassata e i lavori per la costruzione della terza corsia sull’A11. 

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