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L’inchiesta

Prato, arrestato il comandante della Compagnia dei carabinieri e due imprenditori ai domiciliari: chi sono e le accuse


	Il tenente colonnello Sergio Turini e Riccardo Matteini Bresci
Il tenente colonnello Sergio Turini e Riccardo Matteini Bresci

Il tenente colonnello Sergio Turini, originario della provincia di Pisa, è accusato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e accesso abusivo ai sistemi informatici. Agli arresti domiciliari Riccardo Matteini Bresci e il titolare di un’agenzia di investigazioni

30 maggio 2024
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PRATO. Terremoto ai vertici del Comando provinciale dei carabinieri di Prato e di Confindustria Toscana Nord. Stamattina, 30 maggio, il tenente colonnello Sergio Turini, comandante della Compagnia – originario di Cascina (Pisa) -, è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze.

Le accuse

Le accuse contestate all’ufficiale sono la corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e accesso abusivo ai sistemi informatici. Il primo reato, in particolare, è punito molto severamente, dai 6 ai 10 anni di reclusione.

Oltre a Turini, che è finito in carcere, sono stati messi agli arresti domiciliari l’imprenditore tessile pratese, Riccardo Matteini Bresci, 66 anni, socio di maggioranza del Gruppo Colle di Usella (Cantagallo) e il titolare di un’agenzia di investigazioni private, Roberto Moretti, 66 anni, di Torino: l’accusa è corruzione. Matteini Bresci è uno degli imprenditori più conosciuti nel distretto tessile e poco più di un mese fa è stato eletto presidente della sezione Sistema Moda di Confindustria Toscana Nord.

I dettagli dell’inchiesta

Le misure sono state eseguite dai carabinieri del Raggruppamento operativo speciale nelle province di Prato e Torino. Una nota della Direzione distrettuale antimafia spiega che il colonnello Turini avrebbe intrattenuto rapporti con l’imprenditore tessile ottenendo in cambio il pagamento di un viaggio negli Stati Uniti e l’interessamento, per il tramite di un esponente politico di sua conoscenza, per evitare il trasferimento dell’ufficiale in un’altra sede, un intervento che non avrebbe sortito gli effetti sperati.

In particolare gli inquirenti accusano il tenente colonnello Turini di aver ricevuto 5.000 euro per pagare il viaggio del figlio negli Stati Uniti e tre bottiglie pregiate di vino per un valore di circa 1.800 euro.

Turini è accusato anche di aver intrattenuto rapporti col titolare dell’agenzia investigativa fornendo notizie riservate su un dipendente della stessa e gli avrebbe procurato dei clienti, ricevendo in cambio utilità non meglio specificate. Gli investigatori della Dda hanno contato 99 accessi abusivi alle banche dati delle forze dell’ordine per fornire notizie a un altro imprenditore e ad alcuni conoscenti del tenente colonnello.

Nel frattempo l’Arma aveva avviato le procedure per il trasferimento di Turini in un’altra sede.

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