Prato, aperture serali dei negozi tra luce e ombre: «Il Comune punti di più sulla qualità»
La discussione sull’andamento delle vendite in queste serate è, tra i soci Confesercenti, appena iniziata
PRATO. Si è concluso da pochi giorni il mese di luglio e, con lui, le aperture serali dei giovedì dei negozi nel centro storico di Prato. La discussione sull’andamento delle vendite in queste serate è, tra i soci Confesercenti, appena iniziata. Per l’associazione di categoria, serve equilibrio nel dare un giudizio definitivo e, soprattutto, occorre che questo giudizio sia dato da un confronto collettivo con tutti gli attori che hanno reso possibile questa iniziativa: in primo luogo, i commercianti, il Comune e le associazioni di categoria. «Da parte mia – commenta Stefano Bonfanti, presidente di Confesercenti Prato – vedo un’esperienza con luci e ombre. Le ombre sono da ricercare innanzitutto nella pesantezza delle serate di apertura serale: per i nostri commercianti l’orario non è solo quello di apertura. E ancora: una comunicazione dell’evento che non è stata, forse, compresa appieno. Una passeggiata per lo shopping che ha coinvolto soltanto le strade centrali. Uno slittamento degli orari della passeggiata in centro che, forse a causa del gran caldo, è stata posticipata oltre le 22, 30, vanificando l’apertura nella prima serata. D’altra parte, però, abbiamo molto apprezzato l’entusiasmo e l’atmosfera festosa che hanno avvolto le strade durante le serate estive. Il giovedì, tradizionalmente noto per l’apertura dei negozi a Prato, ha attirato una maggiore affluenza serale rispetto alle ore pomeridiane. Questi sono segnali positivi che ci incoraggiano a continuare e migliorare ancora la nostra iniziativa».
«Quindi calma e sangue freddo – continua il presidente Bonfanti – Per proseguire sulla strada del successo, è fondamentale confrontarci e valutare insieme cosa è andato bene e cosa ha bisogno di miglioramenti. Alcuni commercianti suggeriscono di puntare sulla qualità degli eventi, mentre altri vorrebbero una maggiore frequenza. C’è anche chi propone di dedicare risorse all’arredo urbano temporaneo, come le installazioni provvisorie visibili in altri centri storici toscani. Questi sono solo alcuni dei temi che meritano una discussione approfondita. Come si vede, di argomenti di cui discutere ce ne sono molti. Concluso un ciclo durato quasi 30 anni, il prossimo anno ci aspetta un’edizione ancora migliore».
«Tuttavia, rimane l’emergenza del commercio al dettaglio non alimentare del centro storico, e dobbiamo lavorare insieme, imprese, associazioni di categoria e amministrazione comunale, per individuare la soluzione più efficace – conclude Bonfanti – Inoltre, come Confesercenti, suggeriamo al Comune alcune iniziative: puntare sulla qualità degli eventi in centro, cercando di attrarre un pubblico più ampio; raggruppare alcune iniziative in alcune domeniche, quando i negozi sono tradizionalmente più aperti: in questo modo, potremmo sfruttare più piazze, strade e luoghi, rendendo l’iniziativa ancora più coinvolgente: infine, investire in pubblicità e promozione, utilizzando titoli accattivanti per attirare visitatori dalla nostra provincia e dai comuni circostanti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA