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Prato, Bastione delle Forche: si allungano i tempi per la ristrutturazione

di Maria Lardara
Il cantiere per il recupero del Bastione delle Forche partito nel novembre 2020 procede a rilento: è stata necessaria una variante in corso d’opera per la realizzazione di un risturante sulla terrazza
Il cantiere per il recupero del Bastione delle Forche partito nel novembre 2020 procede a rilento: è stata necessaria una variante in corso d’opera per la realizzazione di un risturante sulla terrazza

Tra rincari e ritardi sarà necessario un altro anno

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PRATO. Ristorante panoramico in riva al Bisenzio con vista sulla Calvana, in un gioiello che splende di fascino e storia ma che attende ancora di essere restituito ai pratesi. Si allungano i tempi del recupero del Bastione delle Forche, di cui si parla almeno da un decennio. Il cantiere, partito a novembre 2020, è a buon punto per la ristrutturazione della palazzina ottocentesca con il rifacimento del tetto, ma a dare filo da torcere agli uffici tecnici è la terrazza da adibire a ristorante dentro una struttura di cristallo, tanto che è stata approntata una variante in corso d’opera per rafforzare il muro di supporto con conseguenti costi aggiuntivi legati all’aumento dei materiali. Serviranno infatti dei pilastri di acciaio, dopo aver puntellato il muro, per dotare di fondazioni la parte pericolante della porzione di terrazza.

E questo costringerà il Comune a frugarsi in tasca anche se, per fortuna, grazie a un ribasso di gara l’importo dell’appalto vinto nel 2019 dalla Vespignani Costruzioni di Pistoia (la stessa che ha realizzato la medialibrary nel Macrolotto 0 in fase di allestimento: inaugurazione prevista in autunno) era sceso da quasi 2,6 milioni di euro a 1,6 che serviranno al Comune per far fronte ai costi imprevisti dovuti al rincaro delle materie prime nel post pandemia.

Difficile azzardare previsioni sulla fine dei lavori anche perché il cantiere sta procedendo lentamente per la complessità dell’intervento su un manufatto monumentale vincolato dalla Soprintendenza: da una parte nascerà un ristorante con belvedere panoramico in sostituzione di un vecchio capannone artigianale, dall’altra sarà recuperata la palazzina ottocentesca da destinare a uffici pubblici. E dire che sul cartello affisso all’ingresso del cantiere si legge che la consegna dei lavori è del dicembre 2019 indicando 600 giorni come tempo utile per ultimarli. «Si sono verificati rallentamenti e ritardi dovuti a tutte le dinamiche note prima della pandemia e poi del rialzo dei prezzi delle materie prime – sottolineano gli assessori Valerio Barberis e Giacomo Sbolgi, con delega rispettivamente all’urbanistica e all’edilizia monumentale –. È un cantiere complesso, sia per tipologia di lavorazione che per la logistica, su una struttura soggetta a vincolo storico-monumentale. Puntiamo a portare avanti i lavori utilizzando il ribasso d’asta sperando che non ci siano altri imprevisti». Gli assessori non si sbilanciano ma ci vorrà almeno un altro anno per completare l’opera al momento circondata da un maxi cantiere ben visibile dalla pista ciclabile lungo il Bisenzio. Fino a quando non finiranno i lavori, resterà interdetto il passaggio pedonale che dal parcheggio di viale Arcivescovo Martini conduce in piazza Mercatale. I lavori di ristrutturazione s’inseriscono nel progetto Prius in cui rientrano la riqualificazione del parco fluviale del Bisenzio e il restauro di palazzo Pacchiani per un totale di 10,5 milioni di euro stanziati dal governo nel 2016.


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