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Prato ha un sottosegretario: Giorgio Silli si prende gli Esteri

di Paolo Nencioni
Prato ha un sottosegretario: Giorgio Silli si prende gli Esteri

L’ex deputato di Forza Italia, ora in Italia al Centro con Toti, lavorerà al fianco del ministro Tajani: «Emozionato di rappresentare lo Stato in una materia così importante»

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PRATO. Nei palazzi del potere romano capita di uscire dalla porta del pian terreno e di rientrare dalla finestra del piano nobile. È successo a Giorgio Silli, 45 anni, già assessore nella giunta Cenni, poi deputato di Forza Italia, poi entrato nel gruppo misto e approdato infine all’Italia al Centro di Giovanni Toti (di cui è segretario regionale), che ieri è stato nominato sottosegretario agli Esteri nel governo di Giorgia Meloni in quota “Noi moderati”, la lista con la quale si era presentato alle elezioni del 25 settembre senza essere eletto alla Camera.

«È una forte emozione rappresentare lo Stato, con un compito così importante – ha commentato a caldo prima di infilarsi in una riunione fiume – La politica estera è materia fondamentale per il nostro Paese».

Sul suo profilo Facebook ha invece scritto: «Perché... come diceva mia nonna, le pecore si contano a maggio». Espressione in voga anche tra gli appassionati di calcio che significa che ogni cosa va fatta a tempo debito e le somme, anche in politica, si tirano a risultato raggiunto.

In altre parole, il partito non ha avuto un risultato esaltante, ma il risultato di Silli è sicuramente eclatante e lo proietta nella stanza dei bottoni. Lavorerà al fianco del ministro Antonio Tajani, suo ex compagno di partito, del viceministro Edmondo Cirielli e dell’altro sottosegretario Maria Tripodi.

La nomina non era scontata e Silli lo sapeva bene. Chi ha frequentato quei palazzi e quei corridoi sa che la lista dei sottosegretari può cambiare anche nell’anticamera prima della consegna dell’elenco. Ieri pomeriggio le cronache romane raccontavano che “Noi moderati” rivendicava due caselle per sé, ma Fratelli d'Italia ancora non aveva deciso. Nel frattempo tra le quattro forze che rappresentano la quarta gamba del governo c’era maretta sui nomi. Maurizio Lupi, presidente di Noi con l'Italia, spingeva Renzo Tondo, mentre Giovanni Toti avrebbe indicato Giorgio Silli o Ilaria Cavo. Nomi che non sarebbero stati condivisi da Udc e Coraggio Italia. Luigi Brugnaro, infatti, puntava su Michaela Biancofiore, mentre l'Udc di Lorenzo Cesa avanzava la candidatura di Antonio Saccone.

Alla fine Silli l’ha spuntata e si è preso i complimenti del suo sponsor. «Buon lavoro ai nuovi viceministri e sottosegretari del Governo, in particolare al nostro Giorgio Silli – ha dettato alle agenzie il presidente della Liguria Giovanni Toti – che sono certo saprà mettere tutta la sua esperienza e la sua professionalità al servizio del ruolo cruciale da sottosegretario agli Esteri che gli è stato affidato».

«Ci sono state valutazioni nel merito ma io non ho incontrato problemi – ha invece spiegato il presidente del consiglio Meloni – Il criterio era di individuare le persone migliori per determinati incarichi. Ovviamente facendo delle mediazioni. C'era il tema di rappresentanza femminile e quella territoriale, non è mai un lavoro facilissimo, ma noi abbiamo fatto tutto in poche ore e dove ho avuto dei dubbi, non ho avuto problemi a farli presenti e ad avere risposte positive».

Prato dunque porta a casa un sottosegretario e due deputati di maggioranza (Mazzetti e La Porta). Potendo scegliere, la città forse avrebbe preferito una delega alle attività produttive, ma non si può avere tutto. 

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