Storie di paure e fantasmi nel libro di Lorenzo Petracchi
CARMIGNANO. Chiudetevi in una stanza, estraniatevi dal mondo e dal tempo e leggete pagina dopo pagina l'ultimo libro di Lorenzo Petracchi, ottantenne carmignanese che tre anni fa ha riscoperto il...
CARMIGNANO. Chiudetevi in una stanza, estraniatevi dal mondo e dal tempo e leggete pagina dopo pagina l'ultimo libro di Lorenzo Petracchi, ottantenne carmignanese che tre anni fa ha riscoperto il gusto della scrittura a caccia di antiche memorie del Montalbano: storie vere l'anno scorso con la sua prima fatica letteraria, pagine di diario e schiette istantanee di cronaca paesana rubate al tempo, leggende e visioni stavolta. Leggete il libro (“Spettri e paure. Leggende e visioni delle colline medicee”, anche questo stampato in proprio), leggetelo tutto d'un fiato oppure un po' per sera e sarà un tuffo nel passato: trentatre racconti brevi (e 169 pagine) tra storie di fantasmi e paure a Carmignano, con in copertina il disegno di un bambino e tra una storia e l'altra grappoli di lavori a china della carmignanese Barbara Prosperi, schizzi di alberi nodosi, scanalature e ghirigori di rami e foglie, misteriosi come i racconti.
Quali siano gli aneddoti (veri) da cui le leggende si sono originate poco importa, come non interessa se quelle storie - trenta su trentatre, che parlano di Carmignano ma anche di Montalbiolo, Comeana, Bacchereto, Artimino ed altre frazioni - siano davvero state trovate in una vecchia scatola in soffitta, come Lorenzo scrive, vergate da mani ignote alla fine dell'Ottocento o all'inizio del Novecento, o se questo sia solo un'invenzione letteraria. Quel che conta è l'atmosfera. Pagina dopo pagina sembra di rivivere un'antica veglia contadina, quando attorno al focolare la sera si raccontavano vecchie storie tramandate di generazione in generazione.
Una veglia con un persistente rammarico di sottofondo per le traccie del passato perdute o sciaguratamente distrutte.
Ed è il libro perfetto per questi giorni di 'teatro in strada' del San Michele: un viaggio alla scoperta di storie perdute, storie che potrebbero benissimo diventare lo spunto per altrettante sfilate (se già non lo sono state).
Il libro di Lorenzo Petracchi sarà presentato stasera alle 21 nel salone consiliare del palazzo comunale a Carmignano e c'è da scommettere che il pubblico non mancherà. Tutti ad ascoltare Lorenzo, che nella vita ha venduto piatti, bicchieri e 'ginabrese', ha fatto il cameriere, l'elettricista e l'artigiano tessile girando il mondo con rocche di filato e chiavi inglese, in gioventù anche corrispondente da Carmignano di un quotidiano, per poi a 77 anni rimettersi a scrivere, per “allenare il cervello – racconta - che perdeva qualche colpo”. Il suo secondo libro, dedicato “a Sara, la figlia che ebbi, e a Simona, la figlia che incontrai”, si può acquistare anche su internet: basta digitare su Google titolo ed autore. Esattamente come il precedente “L' arcobaleno tra due secoli “. (w.f.)