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Gualtieri: pugno troppo morbido

Gualtieri: pugno troppo morbido

L’ex alleato va all’attacco di Cenni e Milone: «Politiche inutili contro l’illegalità»

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PRATO. «La giunta Cenni? Contro l’illegalità cinese non ha combinato un bel niente». Usa parole durissime Bruno Gualtieri contro il sindaco e l’assessore alla Sicurezza (ed ex alleato) Aldo Milone. L’ex leader della lista Prato Libera e sicura, fondata proprio insieme a Milone per sostenere la scalata di Cenni al Comune, attacca gli ex alleati: «Non mi hanno dato ascolto, la lotta all’illegalità è svanita come una bolla di sapone: con i loro sequestri di macchinari gli fanno il solletico ai cinesi. Vengano a vedere che macchinoni girano da queste parti».

E accusa il sindaco e l’assessore “sceriffo”, colui che ha fatto dei controlli contro l’illegalità la sua bandiera politica, di «scarsa capacità di gestire il territorio».

Gualtieri, che risiede in via Puccini nel cuore di Chinatown, fa due esempi: «Primo, non è stata bloccata la possibilità di trasformare la destinazione d’uso dei fondi: questo avrebbe impedito la nascita di negozi cinesi al piano terra, laddove prima c’erano abitazioni. Ciò avrebbe impedito che si formasse un vero e proprio ghetto».

Secondo, «le parole spese sul futuro del Macrolotto Zero sono finite nel vuoto: non c’è stato fin qui alcun provvedimento concreto di riqualificazione urbanistica dell’area».

In definitiva, per Gualtieri le politiche dell’amministrazione pratese sono state troppo soft o assenti. «Chinatown - dice - è uno schifo. In questi quattro anni i residenti hanno visto peggiorare la propria qualità della vita. E i problemi che c’erano si sono acuiti». (d.f.)

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