Il Tirreno

PONTEDERA. Contro la Torres il Pontedera è riuscito ad interrompere un digiuno di vittorie casalinghe che durava dal 27 febbraio. La cura Canzi comincia a funzionare, visto che dall’arrivo del tecnico milanese i granata hanno conquistato 3 vittorie in cinque partite, quattro in sei se consideriamo anche la partita di Coppa Italia contro il Siena.

Fra le molte note positive della gara contro i sardi, c’è stato il rientro in campo di Mattia Pretato dopo oltre 12 mesi, in seguito ad un problema a una vertebra che lo aveva obbligato ad un intervento chirurgico: «Avevo un po’ di ansia prima di entrare in partita, era tanto che aspettavo questo rientro, anche perché non mi era mai capitato di subire infortuni così gravi. Per me è stata una gioia immensa riuscire a vincere, ed avere dato il mio contributo alla squadra».

«Siamo stati bravi a prepararla - prosegue Pretato - mettendo un uomo sul loro trequartista gestendo con gli altri due centrali sia Scappini che Ruocco. Personalmente all’inizio ho avuto difficoltà, dovevo prendere le misure a Ruocco. Prendevo spazio per evitare di prendere una palla lunga che mi avrebbe messo in difficoltà».

Riguardo all’andamento complessivo della squadra si esprime così: «Qualitativamente siamo una bella squadra, poi sarà il campo a parlare ma ultimamente stiamo facendo bene, da adesso in poi mi allenerò con grande serenità poi accetterò le decisioni che prenderà il mister».

Non c’è tempo per assaporare questa importante vittoria, oggi è già tempo di vigilia: domani il Pontedera è impegnato sul campo della Reggiana, al "Mapei Stadium" alle 14.30, gara valevole per il secondo turno di Coppa Italia. Come nel primo turno il passaggio del turno si deciderà sui 90’, in caso di parità si disputeranno i due tempi supplementari da 15 ciascuno, in caso di ulteriore parità verranno calciati i rigori.

Vedremo se Canzi riuscirà o meno a recuperare qualcuno degli indisponibili, in base a questo sceglierà l’undici cercando di risparmiare forze in vista del campionato, senza con questo sottovalutare l’impegno.

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