Influenza in Toscana, aumentano gli accessi al pronto soccorso: quando è previsto il picco
La primaria del pronto soccorso di Pontedera: «Per ora la situazione regge ma c’è un grande lavoro»
PONTEDERA. Il picco dell’influenza è atteso tra la metà e la fine di gennaio, ma già in questi ultimi giorni, negli ospedali sono arrivati i primi casi, destinati ad aumentare. «La situazione è sotto controllo anche se alcuni giorni siamo andati in sofferenza. – spiega la primaria del pronto soccorso dell’ospedale Lotti, dottoressa Lucilla Furesi – Nel periodo delle feste sono aumentati gli accessi al pronto soccorso. Abbiamo avuto una media di 150 accessi e picchi di 175, registrati il 27 dicembre e il 2 gennaio». Giorni di sovraccarico di lavoro per gli operatori. E di attese più lunghe per i pazienti a volte costretti a restare a lungo sulle barelle prima di essere ricoverati in un reparto. Spesso poi a mancare sono i posti letto e questo finisce per incidere sui tempi d’attesa. Una situazione che il pronto soccorso della Valdera condivide con gli ospedali di altre città della stessa Asl (ma non solo) e che rischia di complicarsi quando, nella seconda metà di gennaio, arriverà il picco dell’influenza.
Chi rischia di più
In caso di sintomi influenzali i più colpiti e più a rischio di complicanze «sono gli anziani, i pazienti con insufficienze respiratorie, polmoniti o broncopatie croniche, pazienti con malattie gravi» spiega la dottoressa.
«Anche se siamo in presenza dei primi casi di influenza ci siamo organizzati con percorsi dedicati, in modo da smistare i pazienti verso i reparti di cui hanno bisogno, evitando che il virus possa trasmettersi ad altri degenti».
Gli accertamenti
Al momento dell’arrivo al pronto soccorso «cerchiamo di evidenziare tra i pazienti con gravi patologie respiratorie, quelli affetti da influenza mediante test specifici» aggiunge la dottoressa. Ovviamente non si tratta di una metodica di routine, ma solo per le patologie respiratorie gravi. «Abbiamo quindi visto e diagnosticato, già nei giorni successivi a Capodanno, diversi casi di influenza tra pazienti anziani, ora ricoverati in medicina, o nei bambini». L’ospedale quindi si è organizzato per ricoverare i pazienti con influenza tutti nelle stesse stanze. Per questo diventa ancora più importante evitare che al pronto soccorso arrivi chi non ne ha effettivamente bisogno.
A chi rivolgersi
I consigli per affrontare l’influenza sono sempre i soliti. Se l’influenza non passa, va allertato sempre il medico di base, nei giorni festivi si può chiamare il numero unico della guardia medica. «Se non c’è una situazione urgente non bisogna recarsi al pronto soccorso» ricorda la dottoressa. Questo per evitare lunghe attese ma anche di rendere più complicato il lavoro degli operatori sanitari ed evitare gli accessi impropri.
Come si manifesta
L’influenza in genere arriva con la febbre. Può presentarsi anche con tosse, dolori muscolari, raffreddore, raucedine. «Nella maggioranza dei casi la malattia si risolve in pochi giorni, dai cinque ai sette giorni. È consigliato stare a riposo, al caldo e bere molto per idratarsi. I consigli sono sempre gli stessi ogni anno». Chi non soffre di patologie pregresse importanti può curarsi a casa. «Chi invece ha patologie pregresse e scompensi – aggiunge la dottoressa – quando vede che la situazione non migliora si rivolge al pronto soccorso».
Vaccinazione
Contro l’influenza (e anche contro il Covid) i vaccini aiutano a prevenire le forme gravi della malattia. Si fa ancora in tempo a vaccinarsi (visto che il picco deve ancora arrivare, stando al ministero della Salute) . Occorrono però circa due settimane perché la protezione vaccinale si attivi. La vaccinazione è raccomandata dal ministero della Salute e offerta in modo gratuito alle persone con più di 60 anni, alle donne in gravidanza e post partum, ai ricoverati in lungodegenza, alle persone con malattie croniche come diabete, malattie cardiache e respiratorie o problemi al sistema immunitario. È raccomandata anche ai bambini nella fascia di età 6 mesi – 6 anni.