Caso bulli: è boom di vittime alle medie e il Comune toscano conferma il servizio a scuola. Come funziona
Tanti ragazzi e docenti si sono rivolti allo sportello aperto nell’istituto
PONSACCO. Trasformare le paure in poteri. Esattamente l’opposto di quello che fanno i bulli che giocano sui punti deboli per ferire, colpire e illudersi di dominare. Succede all’istituto comprensivo Niccolini di Ponsacco, nello specifico alle medie, dove una proposta immediata come un punto d’ascolto aperto a chiunque voglia raccontare le proprie difficoltà nelle relazioni vissute fra i banchi di scuola ottiene risultati tali da smuovere una serie di richieste, anche da parte dei docenti, perché venga riproposto. Così il Comune, a fianco della scuola, nel combattere il bullismo in ogni sua forma, ha accolto le sollecitazioni dei ragazzi, tanti quelli che si sono presentati l’anno passato per condividere le loro esperienze e degli insegnanti, a volte alle prese con gli stessi disagi nel gestire queste situazioni, e ha indetto una manifestazione d’interesse per individuare enti del terzo settore come partner nella co-progettazione di uno sportello per la prevenzione e il contrasto del fenomeno. Per partecipare c’è tempo fino al 7 dicembre.
Non solo giovani
Ma quella che potrebbe apparire come un’azione scontata non lo è affatto, perché dedicare tempo di qualità agli studenti al di fuori del percorso strettamente didattico richiede passione, motivazione, gioco di squadra. «In passato – spiega l’assessora alla scuola dell’amministrazione ponsacchina Chiara Calderani – questo servizio è stato molto utilizzato non solo dai giovani ma anche dai professori, come aiuto nelle modalità di relazione in classi problematiche o conflittuali. Purtroppo il bullismo e il cyberbullismo sono una piaga sociale generalizzata e diffusa in Italia e anche nei nostri territori. Abbiamo deciso di continuare su questa strada e presentare un avviso finalizzato a realizzare di nuovo questo progetto».
Rischi e conseguenze
Secondo il Comune insomma l’importanza dell’educazione e della sensibilizzazione non può essere sottovalutata. «Educare studenti, insegnanti e genitori sui rischi e le conseguenze del bullismo e del cyberbullismo è fondamentale. La sensibilizzazione – si legge nel testo della manifestazione d’interesse – è un passo cruciale per promuovere comportamenti positivi. Le vittime necessitano di supporto per affrontare le conseguenze emotive e psicologiche. Uno sportello dedicato può offrire consulenze e interventi per sostenere gli studenti affinché superino queste difficoltà e la collaborazione con enti locali, associazioni e forze dell’ordine è essenziale per creare una rete di supporto efficace». Lo spazio e i modi da pianificare saranno strategici, con l’obiettivo dichiarato dello stop al bullismo. «Grazie a interventi tempestivi e mirati, si prevede – continua l’avviso – una diminuzione significativa del numero di episodi di bullismo e cyberbullismo all’interno della scuola. Questo contribuirà a creare un ambiente scolastico più sicuro e sereno e, con l’aumento del benessere psicologico e della sicurezza percepita dagli studenti si suppone un conseguente miglioramento del clima, il che favorirà un apprendimento positivo».
Coordinamento
Sulla stessa strada e con identiche intenzioni viaggiano anche le scuole secondarie di primo grado di Pontedera e la maggior parte di quelle della Valdera che hanno aderito a Bucyber, un progetto promosso dall’Unione Valdera, ancora in fase di attuazione che si dipana in laboratori, workshop e consulenze. «Senza dimenticare gli sportelli psicologici e gli insegnanti referenti del bullismo che ogni istituto in autonomia nomina – dice l’assessore alla scuola di Pontedera, Francesco Mori – e che si coordinano con le forze dell’ordine e le varie amministrazioni comunali per organizzare iniziative a tema e incontri con rappresentanti della polizia di stato e della polizia postale.
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