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Sandro Banchellini morto in Fi-Pi-Li, il ricordo del fotoreporter Franco Silvi: «Un’amicizia oltre le notizie, mi mancherai»

* di Franco Silvi

	Da sinistra Sandro Banchellini e Franco Silvi
Da sinistra Sandro Banchellini e Franco Silvi

Fotografo del Tirreno dal 1981, ripercorre il rapporto speciale con il volontario 48enne morto nell’incidente sulla grande arteria mentre andava a cercare i dispersi dell’alluvione a Montecatini Valdicecina

25 settembre 2024
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Di seguito il ricordo di Sandro Banchellini da parte di Franco Silvi, storico fotografo de Il Tirreno. Sandro Banchellini, volontario impegnato in varie associazioni al servizio della comunità, è morto mercoledì 25 settembre in un incidente sulla strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno. 


Buongiorno, ti disturbo? Era un modo gentile di iniziare la telefonata. Una delle cinque-sei nell’arco dell’intera giornata. Sandro era un amico, e non solo mio, ma del Tirreno. Da lui arrivavano tantissime informazioni: traffico, incidenti, incendi, tutto quello che riteneva interessante per il giornale.

Amava condividere con noi le news, come le chiamava lui. Un amico preziosissimo per il nostro lavoro. E così sarebbe stato anche nella mattina di mercoledì 25 settembre, poco prima dell’incidente che lo ha strappato alla vita. «Franco, più tardi vado a Montecatini Valdicecina in supporto ai volontari nelle ricerche di nonna e nipote portati via dalla piena del fiume Sterza, se ci sono novità ti chiamo subito», mi ha detto nell’ultima telefonata tra noi. Purtroppo la sua chiamata non è arrivata. Sandro ha perso la vita proprio in Fi-Pi-Li, la strada che lo aveva spinto a creare una chat, “I Dannati della Fi-Pi-Li”, in cui un gruppo di volontari aggiorna in tempo reale tutti i pericoli, disagi di quella strada. Destino, fatalità? Non lo so. L’unica certezza è che quando sono arrivato sull’incidente per scattare le foto per il giornale non mi sono nemmeno reso conto che era lui quel corpo steso a terra. 

Anzi sapendo che andava in Val di Cecina ho pensato di non chiamarlo, pensando che fosse impegnato. Ma poco dopo invece la telefonata è arrivata: non era lui, era il giornale. «Sai chi è il morto? è Sandro», mi sono sentito dire. Ho avuto un attimo di blocco mentale. Mi è passato davanti il film del giorno prima, delle sue telefonate sul maltempo. Continui aggiornamenti. Sandro era così, se prendeva l’impegno di stare dietro a una notizia, non mollava, anzi. Dopo la quinta telefonata del giorno chiedeva quasi scusa del disturbo. Invece era il contrario, i suoi aggiornamenti erano una manna dal cielo. Avevamo instaurato un rapporto di amicizia talmente forte che succedeva spesso che anche se non aveva notizie, chiamava solo per fare due chiacchere.

Sandro ci mancherà per tutto questo, era un vero amico sempre pronto a aiutarci, in tutto. Se esiste veramente un’altra vita, chissà cosa avrà pensato quando mi ha visto arrivare sull’ incidente. Io, invece ho pensato che mi mancherà. Ciao Sandro, amico del Tirreno. Amico mio. 

(*Fotoreporter del Tirreno dal 1981)

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