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Terricciola, dentro alla villa storica casa di un patriota e famoso commediografo toscano – Video

di Luca Barbieri

	Cosimo Gherardi del Testa con Valeria, l'esterno della villa e il salone
Cosimo Gherardi del Testa con Valeria, l'esterno della villa e il salone

Costruita a metà Seicento, oggi fa parte del circuito delle Dimore storiche italiane e si può visitare: «Qui c’è un pezzo di storia»

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TERRICCIOLA (PISA). Affreschi, quadri, l’epigrafe all’ingresso che ricorda da dove tutto è cominciato, con il simbolo della famiglia. E poi foto storiche, cimeli e simboli in ogni angolo dell’abitazione. E ancora: la soffitta, le cantine – ovviamente, vista la zona – e il parco attorno di circa sette ettari. Sulle colline della provincia di Pisa, a Terricciola, ecco Villa Gherardi del Testa. Un tuffo nella storia nel cuore del borgo toscano.

La storia

Costruita a metà Seicento dal frate Sebastiano Gherardi, quella che oggi è nel circuito delle Dimore storiche del Belpaese, è stata anche la casa di quel Tommaso Gherardi del Testa patriota risorgimentale e noto commediografo. Dimora di campagna della nobile famiglia pisana, ha visto, nel corso del tempo, alcuni interventi, tra cui un paio nel corso del Settecento e poi a fine dell’Ottocento.

Un “viaggio” nella storia, possiamo dire, all’interno della villa nella quale ci sono alcuni affreschi che – viene spiegato – sono «riferibili al pittore fiorentino Stefano Barberulli» e «testimoniano in modo allegorico la vita campestre dell’epoca con decorazioni di prospettive che inquadrano statue, vedute di costruzioni e rovine». Poi foto storiche, le spade risorgimentali, gli ambienti che trasmettono ancora la solita atmosfera. E la scalinata marmorea d’ingresso che oggi non c’è più viene restituita nel grande affresco del salone che ricorda l’entrata di un tempo nella villa.

Oggi

«Una parte di casa è tutt’oggi vissuta – ripercorrono insieme Cosimo Gherardi del Testa, discendente della famiglia, agronomo, assieme alla zia Valeria Gherardi del Testa Ploner –; si presta per eventi come cerimonie, ma soprattutto viene aperta a visite perché rientra nel circuito delle Dimore storiche. Viene aperta anche per visite guidate per i gruppi interessati», spiegano. Tanti gli aneddoti, inevitabilmente, per una villa storica di metà Seicento che ha vissuto tanti momenti salienti di un’importante famiglia toscana: «Ogni angolo ha una storia. Nel salone ci sono quattro affreschi che rappresentano le quattro stagioni dell’anno. Ecco, uno – l’inverno – è in parte graffiato, perché durante la Seconda guerra mondiale una bomba è caduta nelle vicinanze», conclude Cosimo. E non solo: «Questa spada? Apparteneva al padre di Tommaso, patriota risorgimentale…Qui c’è buona parte anche della storia del borgo di Terricciola».

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