Il Tirreno

Pontedera

Toscana economia
Economia e moda

Al via Lineapelle tra i venti di bufera e la speranza che passi la crisi: la situazione in Toscana

di Andreas Quirici
Un’operatrice di settore asiatica in uno stand di Lineapelle durante un’edizione del passato
Un’operatrice di settore asiatica in uno stand di Lineapelle durante un’edizione del passato

Alla fiera di Milano saranno 150 le aziende provenienti dal Comprensorio del cuoio: ecco le collezioni per l’autunno-inverno 2025

17 settembre 2024
3 MINUTI DI LETTURA





SANTA CROCE. Ci siamo, da oggi a a giovedì il mondo della pelle guarda a cosa succederà tra gli stand di Fieramilano a Rho dove si svolgerà la fiera internazionale Lineapelle in cui saranno protagoniste le collezioni per l’autunno inverno 2025. Un banco di prova importantissimo per testare lo stato di salute, dato molto precario, di un comparto investito dalla crisi dell’intero settore della moda e del lusso. Una carenza di consumi al dettaglio che si è tradotta con magazzini delle griffe ancora pieni di merce da smaltire e il fatale calo di ordinativi per i fornitori. Una situazione delicata, difficile, che gli analisti hanno più volte detto che non si risolverà tanto facilmente. Ed è per questo che l’evento di Milano acquisisce un’importanza fondamentale con 150 concerie toscane presenti.

Se non fossero alle prese con una vera e propria tempesta economica, le concerie affronterebbero questo appuntamento con uno spirito estremamente positivo. La presentazione dei prodotti per la stagione invernale è da sempre il clou dell’anno, visti i quantitativi di pelle utilizzati per abbigliamento, scarpe e accessori superiori alla produzione per l’estivo. Ma questa volta è diverso. C’è da fronteggiare la mancanza di prospettive legate a un andamento negativo tra la fine del 2023 e l’anno in corso.

«Il primo trimestre 2024 registra, rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso, cali in quasi tutti i più importanti Paesi produttori di pelli finite, con l’unica eccezione del segmento bovino in Cina (in aumento) e in Spagna (stabile) – si legge nella nota congiunturale di Lineapelle –. Il quadro è più variegato invece nel paragone rispetto all’ultimo quarto del 2023. Nelle bovine medio-grandi, vale segnalare come il ribasso stagionale sia a doppia cifra in Austria, Germania, Regno Unito, Portogallo, Argentina, Turchia, Pakistan e India (più limitato il decremento in Italia, Brasile e Messico), mentre nella dinamica di breve periodo emergono i recuperi di Germania, Regno Unito, Cina, Brasile e Argentina. Nessuna eccezione al panorama stagnante che si osserva per le bovine piccole (vitelli), sia rispetto al primo che all’ultimo trimestre dell’anno passato. Per le ovicaprine, il quadro rispetto a un anno fa è tutto negativo, senza alcuna eccezione, mentre la tendenza su fine 2023 appare fortemente disuniforme, con segno positivo in Spagna, Francia, Cina e Turchia, e negativo in Italia, India e Pakistan».

Insomma, un quadro a tinte fosche che dovrebbe migliorare dalla seconda metà del 2025. Ma il problema è avere le spalle forti per giungere alla ripresa del mercato. La speranza, più che nelle trattative tra fornitori e firme della moda, è riposta negli aiuti che riuscirà a mettere in campo il Governo. Come gli ammortizzatori sociali, per evitare la macelleria sociale dei licenziamenti. O il sostegno alle aziende dal punto di vista dei finanziamenti per far fronte alle incombenze fiscali e bancarie. Questi giorni di Lineapelle, in tutto questo, potrebbero diventare la lieta sorpresa o trasformarsi nella triste conferma di un vento di tempesta che non accenna a calare.

RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Il rapporto

In Toscana 140 femminicidi dal 2006: i dati choc dell'Osservatorio regionale

di Giulia Poggiali
Sportello legale