Vicopisano, disavventura mentre fa jogging: «Aggredito e morso da un lupo»
L’uomo ha incontrato gli animali sulla ciclopedonale nel borgo di Noce. Non è chiaro se si tratti di lupi veri e propri o di ibridi, come spesso accade in casi come questi
VICOPISANO. Stava facendo jogging, come tutte le mattine, su una pista ciclopedonale nella zona dell’Osteria Vecchia Noce, quando davanti sé ha visto un paio di quelli che sembravano proprio lupi.
È iniziata così la bruttissima disavventura di un uomo di Vicopisano che è stato aggredito da uno dei due animali e che solo grazie alla propria prontezza d’animo è riuscito a cavarsela con danni tutti sommato limitati.
È stata la consigliera comunale Marrica Giobbi a far emergere la storia, confermata anche dalla moglie dell’uomo, Alessia: «Mio marito era uscito di casa intorno alle 5,30 per andare a correre, come fa di solito, utilizzando le piste ciclopedonali».
Il percorso che l’uomo aveva in mente era una sorta di anello da Zambra verso Caprona, Uliveto, Cascina San Prospero.
Arrivato nel borgo di Noce, il poco gradito incontro con i due animali. Non è chiaro se si tratti di lupi veri e propri o di ibridi, come spesso accade in casi come questi.
«Fatto sta – racconta Alessia – che i due animali gli sono venuti incontro, aggredendolo. E fortunatamente lui li ha visti davanti a sé e si è così potuto preparare. Sarebbe stato molto peggio se l’avessero aggredito alle spalle».
Uno degli animali ha morso l’uomo prima a una caviglia, poi ha provato ad attaccarsi alla zona sotto ai glutei e al fianco. «Fortunatamente mio marito è riuscito a divincolarsi e a scappare», prosegue la moglie.
L’uomo, rincorso da uno dei lupi (o ibridi) si è immediatamente diretto verso la provinciale Vicarese, cercando di fermare una delle poche macchine in transito in quel momento. Non riuscendo nel suo intento, si è tirato nel fosso che costeggia la strada, muovendosi verso lo stabilimento dell’acqua Uliveto. Un lupo ha continuato a seguirlo per un tratto, poi ha desistito. Così il ferito ha potuto tornare a casa e poi recarsi al pronto soccorso, dove è stato medicato e sottoposto a un trattamento di antirabbica e antitetanica.
«Sappiamo che ci sono questi animali sui monti – conclude Giobbi – e purtroppo in molti per questo hanno smesso di frequentare i sentieri. Quello che preoccupa è che ora si trovano anche vicino ai centri abitati».