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Cascina, condannato per aver pubblicato online una foto del ponte rotto: era un falso per criticare il sindaco

Il sindaco Michelangelo Betti
Il sindaco Michelangelo Betti

Il Comune si è sentito danneggiato e ha querelato un cittadino di Lucca

26 luglio 2024
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CASCINA. Decreto penale di condanna alla pena di 500 euro. Questa è la decisione presa dal tribunale di Lucca nei confronti di un cittadino che aveva diffamato l’amministrazione comunale di Cascina postando su una pagina Facebook una foto di una porzione di colonna del ponte di via Ciro Menotti totalmente danneggiata, con la didascalia “tanto per ricordare le spese folli” (post dello scorso anno) . A dare notizia dell’esito del procedimento penale che ha visto il cittadino, residente nella provincia di Lucca, accusato di diffamazione aggravata, è l’amministrazione comunale di Cascina.

Quest’ultima si era sentita diffamata da quel post e aveva deciso di presentare una querela, denunciando l’autore del post. «Una frase che alludeva ai 76.000 euro spesi dal Comune per il ripristino del ponte, mostrando che in realtà non si era provveduto alle riparazioni. Notizia falsa, in quanto le foto del ponte a quella data mostravano le parti integre e i lavori svolti, offendendo così la reputazione del sindaco Michelangelo Betti, spiega ancora nella nota l’amministrazione comunale.

Ogni giorno sulle pagine Facebook si leggono commenti dei “leoni da tastiera”. Ma quello che riguardava i lavori al ponte è sembrato molto offensivo all’amministrazione comunale.

«È stata una scelta importante – ha commentato il primo cittadino cascinese –. Il tribunale di Lucca ha riconosciuto la diffamazione e deciso per la condanna di chi ha attaccato in maniera scomposta l’attività del Comune di Cascina. Una diffamazione (il reato contestato era quello di diffamazione aggravata) indirizzata soprattutto verso l’operato degli uffici, ancor più che verso sindaco e giunta comunale. Siamo lieti dell’esito dell’iter giudiziario, al di là dell’importo della pena, e ci auguriamo che possa far comprendere che il diritto di critica deve essere sempre garantito, ma la diffamazione è cosa ben diversa».

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