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Bambino ucciso da uno scooter, il dolore del padre dopo la sentenza


	Adam Fatmi e il luogo dell'incidente
Adam Fatmi e il luogo dell'incidente

Cascina, si è chiuso con un patteggiamento in sede di udienza preliminare il procedimento verso un 54enne che con il motorino travolse il 12enne

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CASCINA. Si è chiuso con un patteggiamento in sede di udienza preliminare il procedimento è imputato un 54enne di San Lorenzo a Pagnatico per la morte del bambino, Adam Fatmi, 12 anni, travolto mentre era in bicicletta, nel maggio 2021, lungo via del Nugolaio. Lo scooterista, difeso dall’avvocato Alberto Marchesi, doveva rispondere di omicidio colposo stradale. Oltre all’applicazione della pena di un anno di reclusione (sospesa) , il giudice ha disposto la sospensione della parente di guida per tre anni. I familiari del bambino si sono costituiti parte civile con l’avvocato Gabriele Dell’Unto.

Alla lettura dei dispositivo, ieri nel primo pomeriggio, era presente anche il padre Adam, che da quel giorno non si dà pace e che fin dal primo momento ha chiesto giustizia per il figlio, morto nell’incidente stradale in una delle vie più insidiose in fatto di sicurezza del territorio di Cascina.

Il piccolo in bici venne centrato dallo scooter mentre cercava di raggiungere il gruppo di amici che aveva appena superato un incrocio. Nell’impatto Adam venne scaraventato a decine di metri. Trasferito a Cisanello, il trauma cranico fu la prima preoccupazione da fronteggiare, i medici tentarono l’impossibile anche se la situazione era disperata. Dopo nove giorni ogni speranza si dissolse in un destino che segnò non solo la comunità marocchina. I genitori autorizzarono l’espianto di fegato e reni. Un gesto d’amore, compiuto in un momento così straziante per la famiglia di Adam ma che donava una speranza di vita ad altri bambini. Il cuore purtroppo era troppo compromesso per essere donato. Per un genitore perdere un figlio è la tragedia più grande che il destino gli possa riservare. Così il padre ha seguito tutta la fase delle indagini e l’udienza di ieri. «Si decide il processo dell’uomo che ha investito con lo scooter il mio bambino» sono le sue parole prima della decisione del Gip del tribunale di Pisa.

Cascina non ha dimenticato il piccolo: un dramma che ha lasciato il segno. Il padre ha aperto la prima macelleria islamica nel comune e l’ha dedicata al figlio scomparso. L’ha chiamata “La macelleria Adam”. Prima del processo il padre del bimbo, Imad, ha chiesto più “giustizia” per suo figlio. Le indagini effettuate dalla polizia municipale di Cascina e coordinate dalla sostituta procuratrice Miriam Pamela Romano, hanno richiesto del tempo per arrivare alla conclusione. Un tempo che deve essere sembrato eterno al genitore, tanto che in alcune occasioni non aveva nascosto il suo disappunto. Anche ieri si percepiva una grande tristezza nella sua voce. Non si aspettava questa conclusione.

Il danno conseguente all’incidente stradale costato la vita al bambino dovrà ora essere stabilito con un procedimento civile.

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